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Visualizza Versione Completa : Metronomo... a piede!



Nargal
9th July 2014, 09:08
Il mio insegnante mi ha consigliato, per interiorizzare meglio il senso del ritmo, di battere il piede per contare le battute.
Sono piuttosto scoordinata di mio e il mio cervello fatica a coordinare mani sullo strumento, bocca e gestione del fiato, piede e occhi sullo spartito, contemporaneamente :\\:
Questa vita da bestie che mi fa sudare otto camicie e mezza, secondo la vostra esperienza, sarà davvero più produttiva rispetto all'utilizzo di un comune metronomo?

fmeggysax
9th July 2014, 09:10
portando il tempo con il piede lo varierai senza accorgertene... Potresti provare a batterlo insieme al metronomo!

Nargal
9th July 2014, 09:15
Infatti il mio problema è che quando mi "scappa" una nota mal fatta, il piede tende ad andarle dietro allungando il tempo di battuta per recuperarla.
Ecco, bel consiglio! Attacco metronomo e piede contemporanemate per vedere di acquisire una certa padronanza. Cioè il piede è già attaccato, ci siamo capiti... :lol:

secondaserie
9th July 2014, 10:10
Battere il piede ti serve per misurare il valore delle note e delle pause e per comprendere quando una nota è in battere o levare.Sono anch'io un semiprincipiante ed anche il mio maestro ha molto insistito sul battere il piede.Una volta interiorizzata una melodia ed il giusto rapporto delle note e delle pause tra loro all'interno del brano poi potrai suonarla a qualsiasi velocità ed a questo punto il piede puoi anche non batterlo più.E' una sorta di solfeggio con lo strumento.Correggetemi se ho detto delle cose sbagliate. :smile: :smile:

phatenomore
9th July 2014, 11:43
Qualunque movimento non finalizzato alla produzione di musica attraverso lo strumento non solo è inutile ma può anche essere controproducente. Il tempo devi averlo in testa, non nei piedi.

francesco 62
9th July 2014, 12:59
Qualunque movimento non finalizzato alla produzione di musica attraverso lo strumento non solo è inutile ma può anche essere controproducente. Il tempo devi averlo in testa, non nei piedi.
Al 1000 %. E se fai anche musica d'insieme secondo me non è per niente bello a vedersi...
Buono studio

GiovanniG
9th July 2014, 13:42
Le scuole di pensiero su "se e come battere il piede" sono come al solito contrastanti...
Per una vita in conservatorio mi hanno consigliato di studiare le scale, gli esercizi ecc a metronomo senza battere il piede, questo perchè in orchestra è brutto vedere i musicisti che battono il piede.
Il problema sorgeva poi quando dovevo riprodurre gli esercizi senza metronomo(per gli esami ad esempio) e non avendo interiorizzato il tempo(perchè c'era sempre il metronomo a scandirlo) il solfeggio non era precisissimo.
Poi un giorno ho cominciato a studiare jazz, e ho dovuto imparare a tenere il conto delle battute, del solfeggio, dello scorrere degli accordi tutto insieme. Per gestire il tutto mi hanno insegnato a battere il piede sul 2 e 4 quarto di ogni battuta con l'ausilio del metronomo!
Credo che battere il piede con il metronomo, come ti dice il tuo maestro, sia un pò la stessa cosa...
Alla fine sono riuscito ad interiorizzare il tempo e ho trovato giovamenti anche negli esercizi "classici" in cui prima facevo molta fatica ad essere regolare.
Spero che la mia esperienza ti sia utile!

David Brutti
9th July 2014, 14:01
Piuttosto che battere il piede (vizio assai difficile da togliere e alquanto anti-musicale) prova con questo esercizio volto a "interiorizzare" il senso del ritmo;

1) trovati uno spazio sufficientemente grande (un corridoio di almeno 7-8 metri o una stanza di dimensioni sufficienti);
2) scegli una scala facile (sol maggiore, fa maggiore etc...);
3) inizia a camminare a passo regolare in modo naturale per la stanza: noterai che la tua "passeggiata" sarà naturalmente regolare e i passi saranno tutti più o meno identici;
4) inizia a suonare una nota per ogni passo che effettuerai (ogni volta che appoggi il piede a terra eseguirai una nuova nota: in pratica se consideriamo il passo come il beat di riferimento, stai eseguendo delle semiminime)

All'inizio ti sentirai un po' Frankenstein in quanto dovrai coordinare molte azioni contemporaneamente, poco a poco ti accorgerai di essere più sciolto e naturale e la regolarità dell'esecuzione migliorerà notevolmente, ma soprattutto migliorerà la "consapevolezza" de tempo e del ritmo. Infatti essere in grado di suonare "a tempo" significa avere interiorizzato il ritmo e sentirlo nella propria testa come un oggetto "reale" e concreto. Se manca questa capacità di visualizzare il ritmo, ahimè non c'è metronomo e piede che tenga...

Poco a poco potrai "inasprire" la pratica andando a studiare scale più complesse e magari iniziando a variare il ritmo, ad esempio:
-due note della scala ogni passo (crome)
-tre note della scala ogni passo (terzine di crome)
-quattro note della scala ogni passo (quartine di crome)
-mescolare due o più delle precedenti formule

Inutile dire che questo semplice esercizio a poco serve se non si pratica giornalmente e con metodo lo studio della suddivisione ritmica (ahimè il solfeggio old school praticato in quasi tutti i conservatori italiani nonché nelle scuole di musica è generalmente poco efficace...).

ptram
9th July 2014, 14:27
Davide, quello che descrivi è il metodo in uso nelle scuole dell'antica Grecia. Bello sapere che funziona ancora!

Nargal
9th July 2014, 17:51
In realtà io tendo a dondolare e non so se alla fine battere il piede, a livello visivo, sia meglio o peggio.
L'effetto Frankenstein non mi spaventa! Ahahahah!

BRODO
9th July 2014, 20:34
A mio parere dondolare è un'ottima cosa se ti viene bene.
Non credo assolutamente che tutto deve fermarsi dentro la testa. Se per te il piede è difficile non usarlo, ciascuno ha la sua psicomotricità.
Se suonare è un atto solo mentale e i movimenti non finalizzati alla nota sono errori non dovrebbero allora spiegarsi le espressioni assurde che fanno molti musicisti suonando, e non solo il sax.
Suonare può anche essere danzare, contemporaneamente.
I bambini cominciano a farlo ancora prima di saper parlare e hanno ragione loro, fidati di loro, più che di qualsiasi porfessorone imparato dal professorone che ha pensato in un corridoio filosofico che lo stop corporeo potesse meglio convogliare l'afflato cosmico che passa attraverso il pensiero sul diaframma e sulle dita. Questo il mio inutile parere che è discorde (e ne sono consapevolissimo) da fonti altolocate e autorevoli.
Fai quello che ti viene naturale, dondolare, muoversi, quando si suona un qualsiasi strumento è bellissimo, lo faceva sempre anche Ray Charles.
[youtube3:3p7n48uy]http://www.youtube.com/embed/SRTtFE8cYZ8[/youtube3:3p7n48uy]

phatenomore
10th July 2014, 12:08
Minkia! Sono sempre affascinato... Macro e microcosmo che si fondono in un coacervo (scusate ma mi adeguo al tenore dell'esposizione) di emozioni primigenee in cui ogni regola è infranta a beneficio della creatività! Come ho potuto ignorare fino ad oggi le smorfie inutili (per quanto efficaci) dei chitarristi metal? Corro ad iscrivermi ad un corso di pole dance nel night club qui sotto casa!

LisaBee
10th July 2014, 13:03
Condivido molto l'intervento di Brutti.
Esistono fior fior di studi volti a dimostrare la stretta connessione tra ritmica corporea e ritmica musicale, esistono metodi, poco praticati, specialmente nel nostro paese, che hanno l'utilità di far interiorizzare la ritmica musicale attraverso l'utilizzo di tutto il corpo.
Gli esercizi proposti da Brutti ne sono un chiaro esempio e avvalorano la teoria che tutto quello che impariamo lo impariamo attraverso una strettissima interconnessione tra mente e corpo.
Tali metodologie, come detto dallo stesso Brutti, hanno poco, anzi, quasi niente a che vedere con i limitati metodi di insegnamento classico.
Limitarsi a suggerire: "batti il piede", non vuol dire niente, ma può invece aggiungere una serie di problemi.
Se io sono allenato a "sentire" un ritmo in testa e sono capace di aiutarmi a gestirlo coadiuvandomi con la mia ritmica corporea, questo mi sarà d'aiuto, o comunque, potrei anche non farlo, perchè sono già capace di "sentire" un ritmo in testa.
Se io non sono stato allenato a percepire un ritmo, posso battere qualsiasi cosa, ma non è detto che produrrò il ritmo giusto, nè tanto meno che lo abbia in testa.
E questo secondo me vale anche per il discorso del metronomo. Vai dal maestro e ti dice "segui il metronomo".
Ma saper stabilire un qualsiasi tipo di interconnessione tra un ritmo interno, che ho nella mia testa, e uno dato da un elemento esterno, non è per niente scontato.
Forse, nel caso del metronomo, il discorso potrebbe essere meno problematico, perchè si cerca di farsi influenzare da qualcosa di esterno.
Tuttavia noi tutti lo odiamo, il più delle volte...:D
Ci sarà pure un motivo?
Se non ci si allena a "sentire" e percepire il tempo e le diverse cellule ritmiche nelle loro diverse espressioni, tutti questi elementi restano solo palliativi.
Purtroppo, torno a ripetere che nell'insegnamento della musica al quale siamo abituati, l'insegnamento della ritmica è affidato a metodi arretrati e inadeguati, che non tengono conto del nostro funzionamento, della necessità di utilizzare tutto il corpo etc.,
oppure, addirittura, spesso viene lasciato al caso o alla capacità personale.

BRODO
10th July 2014, 13:35
Minkia! Sono sempre affascinato...
Che espressione hai mentre resti affascinato? :shock: Forse dimentichi che suonare significa esprimersi e il linguaggio della mimica e del corpo, se è volontariamente scollegato, ci rende in qualche modo innaturali. Rockstars? Anche.
http://gaetanolopresti.files.wordpress.com/2013/09/john-coltrane-france-6511.jpg
Restate ingessati se volete ma non fermate chi si muove, grazie.
https://www.youtube.com/watch?v=Nz5qFFEG19I

fcoltrane
10th July 2014, 15:16
per Brodo :
teoricamente il tuo discorso potrebbe essere valido ma non tiene conto di alcuni aspetti tecnici che sono legati allo studio del sax.
"dondolare": prova semplicemente a pensare ad un sassofonista (magari con il sax baritono) che per 6 ore non fa altro che suonare e dondolare e saltellare e danzare perchè "gli viene bene".
a fine sessione di studio :cry: sarà con la schiena rotta.

Trane poi rappresenta anche tecnicamente una svolta nel modo di intendere lo studio del sax (è noto che suonava per parecchie ore)
tutta la posizione del corpo è funzionale allo studio del sax e alla produzione del suono.
la postura nel sax è un aspetto tecnico rilevante .

per quanto riguarda le smorfie vale lo stesso ragionamento.
anche per questo aspetto Trane ha indicato una strada che non prevede alcuna smorfia ma al contrario il massimo della naturalezza

BRODO
10th July 2014, 15:48
ok, ma è da vedere se dondolare affatica o fa riposare.
Ti ricordo lo svenimento al giuramento, dei militari sull'attenti.
I problemi del basso rachide sono spesso dovuti a movimenti a freddo e non a muscoli scaldati.
Dondolare = riscaldare. Se poi sei stanco... :D ti fermi.
6 ore con il baritono mi sembrano tantine per una mamma di fattura minuta, sia dondolante sia statuaria, che ne dici? :lol:
Parliano in generale o consideriamo il nostro interlocutore?

l'uomo talvolta si identifica con il suo cervello o con il proprio cuore.
Lo trovo assurdo. Ascoltiamo il nostro corpo, siamo sempre noi, non c'è separazione.
Se correggersi significa snaturarsi, preferisco la S della mia colonna, storta per natura.

fcoltrane
10th July 2014, 19:58
dal mio punto di vista l'esempio dei militari è più calzante rispetto ai chitarristi.
tieni conto però che mi riferivo proprio allo studio della postura.
non credo ci sia un insegnante che sia degno di tale nome che insegni a stare rigidi .
la rigidità è il primo nemico del sax e del suono.
(sia essa del viso con smorfie ed affini, sia del resto del corpo ,dagli arti a tutti il resto).
in questo senso il militare che sta sull'attenti è un esempio in negativo (con il sax la postura è molto diversa da questa posizione, più vicina alla posizione di riposo anche se non la ricordo bene :lol: )

al contrario si impara con il tempo a stare ben piantati per terra però a stare rilassati.
Bird e Trane sono stati con il loro esempio un ottimo riferimento.
anche le braccia devono stare rilassate e sostenere il meno possibile .

non ricordo bene ma credo che Trane stesso non andasse fiero del periodo in cui faceva rhythm and blues e per far scena dovesse muoversi.

il problema è che un principiante non ha per nulla chiaro il rapporto con il sax dal punto di vista del peso e della posizione rispetto al corpo ed al viso (l'angolo ) quindi è molto rischioso consigliare di dondolare o addirittura danzare o saltare.

davidedalpozzolo
10th July 2014, 21:39
Leggo un sacco di cose interessanti qui, provo a dire anche la mia.

Secondo me il piede può essere molto utile all'inizio per "orientarsi sul tempo".
In realtà è una cosa completamente diversa dallo sviluppare una buona concezione del tempo intesa come cadenza regolare dell'unità di movimento che dovremo poi arrivare ad ottenere sviluppando invece il nostro "clock interno" indipendentemente da tutto.

Esistono tanti soggetti che, pur avendo capito perfettamente le figure ritmiche basilari, si trovano spesso a "girare il tempo" strada facendo. A volte addirittura semplici studi di meccanismo tutti in ottavi o in terzine inducono questi soggetti a "ribaltare il tempo" perchè quasi sicuramente certi passaggi rievocano frammenti melodici familiari acquisiti in passato (spesso nell'infanzia) il cui posizionamento ritmico all'interno della misura però non è analogo ma anzi differisce negli accenti e quindi tutto il senso della frase viene così alterato rispetto alla realtà dello spartito.

Il movimento del piede dovrebbe aiutare a collocare le note nella giusta posizione all'interno della misura in modo da avere sempre un riscontro fisico su quali note devono cadere sul beat e quali altre posizionarsi diversamente, anche rallentando nel caso di passaggi difficili ma senza mai "girare il tempo" o perdere/aggiungere pezzi per strada. Per fare un esempio: alcune figure ritmiche come la successione continua di sincopi vanno secondo me interiorizzate fisicamente prima di poterle provare con il metronomo; l'attitudine ad iniziare un suono "in levare" e a prolungarlo "sul battere" in un ciclo continuo credo sia fondamentalmente un'abilità psicomotoria che va allenata cercando in prima istanza "il senso" di quello che va fatto più che la precisione metronomica che andrà cercata successivamente. Il piede - come una piccola oscillazione del corpo o anche soltanto una leggera flessione di un ginocchio - essendo un elemento fisico può aiutare a relazionare la figura ritmica ad una produzione "interna" del beat. In pratica si impara a generare simultaneamente sia la figura ritmica (la serie di sincopi) che l'unità di movimento che costituisce la "griglia di riferimento" in un sistema di relazione dove si controllano direttamente entrambi gli elementi, diversamente dal cercare di "adattare" la figura ad un tempo esterno fornito dal metronomo.

lanzafame
10th July 2014, 22:10
Metti per esempio che suoni in un orchestra, chi ti sta vicino potrebbe andare fuori tempo vedendo il tuo piede muoversi, io lo sconsiglio sempre ai miei allievi, il tempo si batte in mente.

davidedalpozzolo
10th July 2014, 22:27
Metti per esempio che suoni in un orchestra, chi ti sta vicino potrebbe andare fuori tempo vedendo il tuo piede muoversi, io lo sconsiglio sempre ai miei allievi, il tempo si batte in mente.
Beh, si presume che se uno suona in un'orchestra abbia già superato da un bel pezzo la fase in cui familiarizzare con le varie figurazioni ritmiche. Come dicevo il piede può servire in una fase iniziale di apprendimento e può essere magari ripreso quando ci si trova di fronte a qualche figura ritmica complicata ma solo per il tempo necessario all'assimilazione.

secondaserie
10th July 2014, 23:33
Esatto,non dimenticate che chi ha aperto il post è una principiante.L'uso del piede che il mio maestro invita a fare è proprio quello descritto da Davide.

David Brutti
11th July 2014, 09:53
peccato però che chi non ha ancora sviluppato un senso ritmico sufficiente spesso non riesce a coordinare le azioni del suonare con il movimento del piede. Ho notato che molto spesso chi ha questi problemi non riesce a garantire una regolarità ritmica sufficiente e il risultato è quello di peggiorare soltanto la situazione.
Utilizzando l'esercizio con la cosiddetta "passeggiata" si è obbligati ad essere regolari (provate a camminare con due velocità diverse e ditemi se non è più semplice camminare con passo regolare) di conseguenza si tende ad eliminare la "casualità" di dover gestire un movimento "alieno" alle nostre abitudini come quello di alzare ed abbassare ritmicamente un piede.
Inoltre battere il piede è un difetto come già segnalato che può arrecare disturbo agli altri musicisti e, credetemi, ci sono tanti professionisti e semi-professionisti che non avendo preso di petto il problema se lo portano avanti fino in età avanzata arrecando disturbo agli altri, senza contare poi che tali movimenti risultano udibili se si suona in un palco di legno e/o con amplificazione.

In primis occorre CAPIRE il ritmo e la suddivisione, e per questo suggerisco un ottimo testo di solfeggio di un grandissimo compositore del novecento: "Teoria musicale e Solfeggio" di Paul Hindemith il quale propone un approccio allo studio del ritmo molto più naturale volto a interiorizzare le suddivisioni mediante esercizi pratici (addirittura i primi esercizi non richiedono nemmeno la lettura di uno spartito, ma credetemi, sono tutt'altro che semplici). Di sicuro ci saranno anche altri testi, magari indirizzati a un pubblico di percussionisti/batteristi che varrebbe la pena consultare.

phatenomore
11th July 2014, 10:55
Parafraso il Davidone Nostro, chiedendomi come, lo stesso organismo (non parliamo solo di "testa" se non qualcuno si lamenta) che non abbia interiorizzato un 4/4, possa esteriorizzarlo in modo preciso attraverso il battito del piede (o di una danza tribale, o di una capoeira... ecc)?

Che guida può essere un piede che viaggia ora in 4/4, ora in 7/4, ora in 3/2 oltre a rappresentare un altra variabile da controllare ?

Certo il citato Hiram Bullock è divertente, ma guarda caso è costretto ad usare il tap quando si sdraia e non ha certo problemi di emissione quando finge di sbadigliare...

Finchè non mi prenderà il fuoco della poliritmia istintuale continuo a preferire il suddetto corso di pole dance al night sotto casa.

David Brutti
11th July 2014, 11:45
Che guida può essere un piede che viaggia ora in 4/4, ora in 7/4, ora in 3/2 oltre a rappresentare un altra variabile da controllare ?

Finchè non mi prenderà il fuoco della poliritmia istintuale continuo a preferire il suddetto corso di pole dance al night sotto casa.

:bravo:

davidedalpozzolo
11th July 2014, 16:21
Sempre più interessante!
Vorrei commentare un passaggio di LisaBee secondo me importante.

(...) Ma saper stabilire un qualsiasi tipo di interconnessione tra un ritmo interno, che ho nella mia testa, e uno dato da un elemento esterno, non è per niente scontato.
Forse, nel caso del metronomo, il discorso potrebbe essere meno problematico, perchè si cerca di farsi influenzare da qualcosa di esterno.
Tuttavia noi tutti lo odiamo, il più delle volte...:D
Ci sarà pure un motivo? (...)
La sofferenza nei confronti del metronomo può essere un indicatore del fatto che si "subisce" il tempo come un condizionamento esterno quando invece il click dovrebbe coadiuvare il nostro timing interno aggiungendo semplicemente un fattore di precisione assoluta. Insomma: il metronomo come un amico affidabile e non come un cancello elettrico che ti trancia una caviglia se non fai in fretta a passare!

Consideriamo per un attimo il peso invece che il tempo.
Frequentando i mercati ortofrutticoli potremo notare usi diversi della bilancia.
Mettiamo che vogliamo comprare un chilo e mezzo d'uva: i venditori meno esperti metteranno il sacchetto sul piatto della bilancia e lo riempiranno di prodotto un po' alla volta fino a che la lancetta avrà raggiunto 1,5 Kg., anche se questo li costringe a spostarsi diverse volte tra la cassetta dell'uva e la bilancia. Questo è un uso "passivo" della bilancia, dove è lo strumento che determina la quantità, non il venditore.
Se andiamo invece da un venditore esperto vedremo che quest'ultimo terrà il sacchetto in mano, lo riempirà fino ad un certo punto, si dirigerà verso la bilancia con il sacchetto più un grappolo a parte, peserà il sacchetto ed aggiungerà ancora qualcosina staccando dal grappolo. In questo caso è il venditore a determinare preventivamente il peso (possibilmente in leggero difetto): ogni volta lui usa la bilancia come strumento di riscontro della sua percezione del peso "raffinando" soltanto il risultato finale.
Sono due mondi diversi, come la differenza che c'è tra "seguire" il tempo e "stare" sul tempo.

davidedalpozzolo
12th July 2014, 15:03
Che guida può essere un piede che viaggia ora in 4/4, ora in 7/4, ora in 3/2 oltre a rappresentare un altra variabile da controllare ?
Non è una guida. Non lo è, non lo può e non lo deve essere, come pure non rappresenta una variabile.

Per come l'intendo io, il movimento del piede è soltanto la manifestazione fisica del timing personale, un sistema di riscontro da usare in fase d'apprendimento.
Se il piede viene "disturbato" dalle figurazioni ritmiche che si stanno suonando, questo è solamente la manifestazione palese che il proprio timing non è sicuro o meglio: che non si è ancora raggiunta l'indipendenza tra lo scorrere regolare del beat e le varie ritmiche contingenti. E' una questione di coordinazione prima ancora che di precisione. Non tra il sax e il piede ma proprio dentro la nostra capoccia! E' per questo che sempre più nelle scuole di musica internazionali ad indirizzo moderno si consiglia caldamente - soprattutto ai fiati in quanto per lo più monofonici - di studiare anche la batteria oltre al pianoforte come strumento complementare. Questo perchè lo studio della batteria anche a basso livello stimola fin dall'inizio l'acquisizione del ritmo attraverso il coordinamento motorio, percorso che risulta essere molto redditizio al fine di ottenere una consapevolezza ed una "spendibilità" ritmica superiori.

Sono pienamente d'accordo che il piede non serva per "andare a tempo" e pure sul rischio di contrarne un vizio, sul fatto poi che arrechi fastidio agli altri direi anche di più: sul palco traballante della "Festa dei Cachi" il nostro pur contenuto battito del piede farà oscillare tutti i leggii dei colleghi disseminandone a terra le parti e rendendoci odiosi per l'eternità :lol: !

phatenomore
12th July 2014, 18:50
Se il piede viene "disturbato" dalle figurazioni ritmiche che si stanno suonando, questo è solamente la manifestazione palese che il proprio timing non è sicuro o meglio: che non si è ancora raggiunta l'indipendenza tra lo scorrere regolare del beat e le varie ritmiche contingenti.

Abbastaaaaaaaaaaa.... se il timing non è sicuro vengono disturbate le orecchie e la sensibilità musicale ben prima di un piedeeeeeeeee!

Ma de ke stamo a parlà!?

lollocalc
12th July 2014, 21:43
secondo me invece devi pensare a quando fai la pasta.





Se quando fai la pasta, nell'acqua , il sale ce lo metti dopo averlo pesato in funzione del volume d'acqua della pentola ,ogni volta magari diverso...
Allora impara a tenere il ritmo col piede.

Se invece quando cucini le dosi ORMAI le fai ad occhio e / o a naso...e cucini bene
Allora allenati ed abbi pazienza che tutto viene col tempo

La pazienza è la virtù dei forti , e dei bravi

phatenomore
13th July 2014, 12:18
In effetti, non ci crederai, è la prima analogia che mi è venuta in mente!

BRODO
13th July 2014, 13:02
Che guida può essere un piede che viaggia ora in 4/4, ora in 7/4, ora in 3/2 oltre a rappresentare un altra variabile da controllare ?

Finchè non mi prenderà il fuoco della poliritmia istintuale continuo a preferire il suddetto corso di pole dance al night sotto casa.

:bravo:

riguardo i tempi dispari poco importa in considerazione del timing.
il battere il piede (non è rilevante se collegato ad un pedale con gran cassa o su un panno silent, conta la psicomotricità) è un 1/x. Mentre il dondolio è un 2/x entrambi naturali.
Con il piede sarai sempre dentro, se ti viene bene usarlo, quindi, si tratta di cose prettamente individuali e di rispetto delle attitudini altrui. Con il dondolio in un 5/4 o in un 7/8 ti trovi a cominciare la battuta una volta a destra e l'altra a sinistra o a battuta cominciata ma con frazioni precise (se dondoli bene :D ), come avverrebbe con il piede. Presa consapevolezza anche qui, nessun problema, anzi, c'è un aumento delle potenzialità poichè la psicomotricità è indotta ad essere stimolata su ambo i lati per lo scambio continuo degli accenti, una sorta di potenziamento dell'ambidestrismo su corpo e cervello. I bambini non possono esprimerlo a parole ma adottano mezzi naturali grazie a qualche miliardo d'anni d'evoluzione. Grande fiducia la mia, nella natura umana e molta meno nelle conclusioni troppo cerebrali. Giustamente, qualcuno ha fatto notare che c'è un percorso cui arrivare. Va anche scelto. L'interlocutrice ha il suo. Va considerata nella sua richiesta e nella sua persona. Poco servono considerazioni didattiche buone per una grande aula ma un po' così, impersonali, se si considera di rispondere ad una persona con individualità unica, come quella di ciascuno di noi.
Se in una filarmonica tutti dondolano, sarà un problema estetico, prima di tutto del direttore e poi per la forma, che può stonare nella ferrea e consolidata sobria tradizione. Ma questo non riguarda chi si esprime in musica. Se una certa cerchia sociale ha optato per il manico della scopa, la giacca e la cravatta e la pettinatura in brillantina, questo non deve necessariamente interferire nella naturalità musicale individuale e nella propria crescita. Non è l'unico modo e proprio a proposito di ritmo qualcosa da dire lo hanno anche le molto mobili etnie africane, spesso i loro musicisti dondolano proprio con gli strumenti a fiato, anche da seduti.

phatenomore
13th July 2014, 14:53
Dalla pasta al BRODO.. gn'aa posso fa'...

Caro BRODO,

ti è sfuggito il senso o sono stato poco chiaro: l' accenno ai tempi compositi voleva significare solo "il piede si muove fuori tempo" non facevo riferimento all' uso dei piedi sui tempi pari o dispari.

Ad ogni modo, affascinato dall' eclettismo di chi affronta con rigore scientifico, scopa cravatta e brillantina il tema del montaggio e dello smontaggio di un sax e poi si abbandona a cavalcate psicomotorie-veterofreak-etnico-animiste la pole dance, ripropongo di seguito il tema del topic che mi pare essersi perso in riflussi (gastro-esofagei) narcisistici che tanto mi ricordano il mai abbastanza compianto juggler.


Il mio insegnante mi ha consigliato, per interiorizzare meglio il senso del ritmo, di battere il piede per contare le battute.
Sono piuttosto scoordinata di mio e il mio cervello fatica a coordinare mani sullo strumento, bocca e gestione del fiato, piede e occhi sullo spartito, contemporaneamente :\\:
Questa vita da bestie che mi fa sudare otto camicie e mezza, secondo la vostra esperienza, sarà davvero più produttiva rispetto all'utilizzo di un comune metronomo?

BRODO
13th July 2014, 16:46
è la parte più rilevante del topic, per questo la leggo sempre, prima di scrivere un commento.
Facciamolo tutti.

Il mio insegnante mi ha consigliato, per interiorizzare meglio il senso del ritmo, di battere il piede per contare le battute.
Sono piuttosto scoordinata di mio e il mio cervello fatica a coordinare mani sullo strumento, bocca e gestione del fiato, piede e occhi sullo spartito, contemporaneamente :\\:
Questa vita da bestie che mi fa sudare otto camicie e mezza, secondo la vostra esperienza, sarà davvero più produttiva rispetto all'utilizzo di un comune metronomo?
In un mondo in cui le macchine stanno superando qualsiasi esecuzione umana, trovo strana la scarsa attitudine a considerare la natura umana, le sue prerogative naturali, la sua spontaneità e i suoi adattamenti. viewtopic.php?f=15&t=29398&start=60 (http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?f=15&t=29398&start=60)
Saremo spiazzati dalle macchine per qualità esecutiva. L'umano ha la marcia in più dell'ascoltare e del rielaborare. Preferisco pensare alla natura personale e alle caratteristiche di ciascuno, aiutare quelle, prima di suggerirne altre.


In realtà io tendo a dondolare e non so se alla fine battere il piede, a livello visivo, sia meglio o peggio.
L'effetto Frankenstein non mi spaventa! Ahahahah!

Qui si poteva e doveva intervenire, suggerendo che fa bene a fregarsene dell'effetto Frankenstein ed essere disinibiti e naturali, se la cosa aiuta e per il periodo che serve. Non siamo mai gli stessi, si cresce. Se per ora dondolare la aiuta va benissimo.
Non pensiate che non abbia rispetto per chi si dedica da una vita ad uno strumento.
Ma il mio rispetto, è prima per l'uomo e la sua natura, la sua spontaneità e totalità, lo difenderò sempre.

Gianpiero De Tomi
13th July 2014, 19:35
Io batto il piede, uso il metronomo, oppure nulla perchè in quel momento non voglio scandire, ma solo studiare la sequenza della note, oppure per pigrizia provo a seguire il tempo senza usare nulla, solo il ritmo nella mente. Non vedo poi questo problema come enorme. Per me puoi fare quello che vuoi, nel modo che vuoi. Alla fine l'importante è dividere correttamente, che tu ci arrivi in un modo o nell'altro cosa importa? Sentiti libera di fare quello che ritieni giusto a prescindere dal " correttamente si farebbe così ..." .

phatenomore
13th July 2014, 20:11
Aridatece juggleeeeeeeeeer!

BRODO
13th July 2014, 21:44
jugglers? magari. Grandi esempi di sincronia e psicomotricità.
[youtube3:9etyib5h]http://www.youtube.com/embed/hlso5M9g8t0[/youtube3:9etyib5h]

docmax
14th July 2014, 18:38
Nargal segui i consigli del tuo Maestro, altrimenti che lo segui a fare?
Ora invece ti dico la mia eperienza: ci sono momenti iniziali in cui mi serviva battere il piede, poi ho visto che mi era di impiccio non ho battuto più il piede; poi è venuto lo studio con il metronomo; poi ho fatto senza metronomo e piede. Per poi riprendere a battere il piede per capire come suonare in levare. Questa la mia esperienza in 45 anni circa di musica.
Ad ogni modo, quando suoni con altra gente, hai una cassa, un rullante, un basso che ti dà il tempo e quindi non ti serve più battere il piede per "entrare" nel ritmo.
Tornando a te, che vai a lezione, fà come dice il Maestro (i Maestri vanno rispettati).

phatenomore
14th July 2014, 20:05
Nun ce toccate er Doccheeeeeeeeeeeeeeee! Viva er Doccheeeeeeeeee!