Visualizza Versione Completa : NASALE - chiaro - scuro - brillante - corposo
Novecento
24th July 2014, 19:25
Spesso per definire la qualità timbrica della voce del sax utilizziamo aggettivi che possono essere appartenenti in genere a un aspetto di risonanza (nasale) oppure che possono essere messi in relazione con un aspetto del canale visivo (chiaro/scuro/brillante).
Non so se quello che intendo io per nasale è la stessa cosa di quello che intende qualcun'altro per nasale.
Quando si considera la voce umana è più facile dire che questa è nasale (ramazzotti... il maestro laurenti quando parla... ) rispetto alla voce di un sax.
Quali potrebbero essere esempi o video per capire bene il concetto di "nasale" nel sax?
tzadik
24th July 2014, 19:39
Secondo me...
Questo riassume bene il concetto di "nasale": http://youtu.be/cluqzeAZobY
"Nasale" perchè si prende come riferimento l'oboe che è lo strumento nasale per eccellenza...
Quindi tanto più un suono di soprano va verso quella direzione... tanto più il suono si può considerare "nasale".
Ovviamente... la percezione che hai del suono è dipende anche da come ascolti il suono:
- lo ascolti dalla prospettiva dell'ascoltatore
- lo ascolti dalla prospettiva del suonatore
- lo ascolti "registrato", quindi tenendo conto che il suono è stato ripreso e registrato con determinati mezzi e tecniche di microfonazione/registrazione.
Ovviamente poi esistono strumenti e setup che vanno in una direzione piuttosto che in un'altra (... di suono)... oltre al modo di suonare.
fcoltrane
25th July 2014, 01:35
l'utilizzo di un lessico comune è uno degli aspetti più difficili da condividere.
io ad esempio spesso mi trovo d'accordo con Tza ma in questo caso come riferimento prenderei il riferimento di Novecento.
la voce umana .
quanto più il suono del sax si avvicina alla voce di Ramazzotti .
c'è però un aspetto che mi sembra oggettivo ma spesso mi è capitato di discutere con svariati interlocutori (di recente trombettisti)
che sembrano ignorarlo.
ed anche Tza fa lo stesso.
il suono esiste come realtà oggettiva.
la prospettiva diversa : di colui che lo ascolta e basta , di colui che lo produce, di colui che sente il suono registrato se rappresenta un ostacolo all'ascolto è sintomo di qualcosa che non funziona.
lo stesso discorso vale per le caratteristiche del suono.
sia che si parli di volume di timbro ecc il suono in quanto tale esiste come realtà oggettiva.
se un ascoltatore non è in grado o in condizione di ascoltare, ciò non toglie che il suono esista con le sue caratteristiche.
in grado ad esempio perchè o è distratto o non ascolta bene .
in condizione perchè ad esempio si trova a distanza ecc
ptram
25th July 2014, 08:33
Il suono nasale ha una forma d'onda simile ad una dente di sega. La forma è dovuta al contenuto di armonici particolarmente ricco. Nel caso di una voce umana è dovuto al passaggio del fiato verso il naso, per l'apertura del palato molle. Nel caso di uno strumento a fiato, è la conicità del tubo a esaltare la 'nasalità', aumentando il contenuto di armonici.
Il clarinetto è uno degli strumenti meno nasali: ha un tubo cilindrico che non favorisce la formazione delle armoniche pari, la sua forma d'onda è pressoché quadrata. Anche il flauto contemporaneo è cilindrico, e la forma d'onda è pressoché sinusoidale.
Non tutti i sax soprano sono marcatamente nasali. Il Mark VI del mio insegnante lo è; il mio Borgani lo è molto meno. Ho provato un bocchino Selmer moderno che rendeva nasale anche il mio sax; con il Meyer non lo è; Morgan e Rigotti Classic sono nasali in un altro modo, più come il corno inglese che come l'oboe. E il Bari sposta la spigolosità da qualche altra parte: più che nasale è di gola, ancora incerto sulla strada da prendere rispetto al palato molle.
Paolo
tzadik
25th July 2014, 12:41
l'utilizzo di un lessico comune è uno degli aspetti più difficili da condividere.
io ad esempio spesso mi trovo d'accordo con Tza ma in questo caso come riferimento prenderei il riferimento di Novecento.
la voce umana .
quanto più il suono del sax si avvicina alla voce di Ramazzotti .Beh... è una cosa abbastanza scontata.
Nella vita quotidiana... è più facile venire a contatto con voci umane che la sonorità di un soprano.
Poi l'esercizio è lo stesso... se su una voce percepisci una certa equalizzazione... quando la sorgente cambia (da "voce umana" a "sax soprano") e risenti la predominanza di certe frequenze... fai un semplice lavoro di associzione... e quindi quel "suono" lo definisci "nasale".
Stiamo dicendo la stessa cosa... a due fasi diverse del processo di associazione...
il suono esiste come realtà oggettiva.
la prospettiva diversa : di colui che lo ascolta e basta , di colui che lo produce, di colui che sente il suono registrato se rappresenta un ostacolo all'ascolto è sintomo di qualcosa che non funziona.Qua diventa quasi "filosofia"...
Lo stesso suono se lo senti, senza filtri... a 2 metri, 5 metri... 10 metri... 50 metri di distanza... in spazio aperto (no barriere) lo percepisci molto differente... proprio per la natura fisica della generazione del suono.
Ad ogni banda di frequenza è associato un contributo di energia e quindi il suono non arriva "indisturbato", dapperttutto.
Accontentiamoci del fatto che... a parità di condizioni ambientali... due suoni diversi vengono percepiti in maniera differente, perchè sono differenti (e sono differenti perchè la generazione è differente).
fcoltrane
25th July 2014, 13:03
io però ragiono come un musicista.
Trane suona nel gruppo di Miles e i componenti del gruppo sono tutti musicisti avvezzi a sentire i suoni degli strumenti.
(con tutta la loro esperienza in relazione ai suoni per tutti gli aspetti dalla intonazione al volume al timbro ecc).
e Miles tra gli altri riferisce che Trane ha un grande volume.
magari poi passa un ascoltatore entra in un club e a distanza sente Trane e Elivin Jones e pensa , quel sassofonista suona ad un volume basso invece il batterista si sente bene.
poi arriva una altro ascoltatore e ascolta l'ultimo concerto al soprano di Trane in mp3 amplificato dal pc senza neanche le cuffie.
e dice che suono piccolo e che volume mediocre.
sono tre suoni diversi quelli percepite?
probabilmente si
ma il suono del sassofonista è oggettivo?
per me si ed è evidente.
in caso contrario potremmo sostenere tutto ed il contrario di tutto e l'opinione del peggiore degli ascoltatori vale come quella di Miles.
in pratica l'errore è di rendere soggettivo un dato che è oggettivo.
faccio l'esempio del tavolo rosso:
se un tavolo rosso viene visto da 10 persone 9 dicono che è verde ed uno dice che è rosso non per questo vince la maggioranza.
:ghigno:
Novecento
25th July 2014, 16:02
Dall'esempio di tzadik mi è ora perfettamente chiaro il concetto di nasalità.
Grazie a tutti.
C'è poi il concetto di "gradevole/sgradevole".
Nella voce umana per me la nasalità è sgradevole, mentre nel sax al contrario mi risulta piacevole.
Ma questo è soggettivo e, come ho detto, vale per me.
Novecento
25th July 2014, 16:10
Questo oboe mi ricorda molto il sax soprano.
http://www.youtube.com/watch?v=_TIP8swMSi8
Novecento
25th July 2014, 16:17
Quali sono i setup più nasali?
L'apertura del bocchino ha molta influenza sulla nasalità?
martin
25th July 2014, 18:12
Ho provato un bocchino Selmer moderno che rendeva nasale anche il mio sax
Paolo
Interessante :a quale bocchino ti riferisci (modello, apertura)?
Martin
ptram
25th July 2014, 18:16
Te lo faccio sapere non appena vedo il mio insegnante.
Novecento
26th July 2014, 09:15
e invece per suono "ROTONDO" avete un esempio video?
tzadik
26th July 2014, 12:36
"Rotondo" è più riferito al modo in cui viene suonato.
In ambito classico (ma non necessariamente!)... c'è la tendenza e suonare cercando di connettere le note con l'intento di emulare quello che è l'attacco delle note su uno strumento ad arco, quindi in quel caso si va a cercare una certa rotondità.
AntonioDF
27th July 2014, 19:43
http://www.youtube.com/watch?v=Pyk3D32BfdI
Definireste il suono di questo sax chiaro, aperto, nasale, medio-brillante??
fcoltrane
28th July 2014, 00:36
:ghigno:
discutere di Senese non è semplice per nulla anche perchè il suono non è sempre lo stesso.
ma anche per lui vale lo stesso discorso che vale per tutti noi sassofonisti.
dal "confronto" si possono trarre utili informazioni.
prendiamo una nota tenuta ad 1:29 ad esempio e confrontiamola con la nota suonata ad 1.00
è di palese evidenza che l'una è più aperta dell'altra e non per quel po di effetto che è inserito sul suono.
il contrasto è reso ancora più evidente per il modo di suonare funzionale al brano. :yeah!)
sarebbe interessante identificare la parte di suono più brillante, quella più tenuta, quella con più volume quella con meno volume, quella con meno corpo ecc.....
è credo che ci sarebbe identità di veduta perchè tutti percepiamo i suoni alla stessa maniera.......
AntonioDF
28th July 2014, 01:30
E' un bel esercizio confrontare i suoni di volta in volta. Ne si comprende anche l'elaborazione stessa. La nota al minuto 1.00 mi sembra un armonico cmq. Quella al 1.29 direi che ha un suono molto chiaro e nasale. Il suono nasale io visivamente lo vedo come un suono che sale. Non so se rende l'idea. Vi ci trovate?
BRODO
28th July 2014, 04:23
nei primati, cui apparteniamo, il senso più sviluppato è la vista, poi l'udito, poi gli altri.
Siamo così “visivi” che spesso le nostre sinestesie sui suoni coinvolgono il vedere. Difficilmente diremo che un suono è amaro, invece diremo scuro, chiaro, brillante.
Mondo cane, molto diverso dal nostro, un mondo d'odori.
Nel caso del termine “nasale” invece, non c'è sinestesia, poiché il suono è paragonato all'evento tipico della forte risonanza nelle cavità nasali, con moderato o nullo sfociare dalle narici, suono che noi tutti conosciamo. In questo caso il suono è descritto paragonandolo ad un altro suono, e guarda caso (non a caso) ad un suono comune, poiché derivato dalla voce umana.
Rauco, muggente, porcino, sarebbero tutte descrizioni correlate ad altri suoni, quindi più facilmente individuabili .
La sinestesia invece a mio parere ha grossi limiti. Chiaro, scuro, brillante. Pensiamoci un momento, ha forse più a che fare con l'equalizzazione che con la timbrica.
Credo che la descrizione verbale dei suoni, per quanto sia difficile, si avvantaggerebbe se si abbandonassero le sinestesie (errate e suggestive per loro natura) e si provassero ad usare le analogie con gli altri suoni.
Questo suono anatra parecchio, è paperoso. È rauco. Barrisce leggermente. Non si usa perchè fa ridere? La sinestesia è certamente più poetica ma più limitata e per chi osa di più si va nell'opzione fantasy che ciascuno interpreta a suo modo.
Forse usare più spesso l'analogia rispetto alla sinestesia, confonderebbe meno le idee. Infatti è strano a mio parere, ma anch'io ci casco :???: , come leggo nel primo post, che sia più difficile capire nasale rispetto a chiaro.
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