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Visualizza Versione Completa : Impostazione labbro inferiore



Di pede ismaele
4th September 2014, 20:19
Guardando alcuni video ho scoperto di avere la pessima abitudine di ripiegare troppo il labbro inferiore schiacciandolo sui denti mentre i saxofonisti veri lo tengono verso l‘esterno con effetti benefici sulla qualita‘ del suono! Io ci ho provato ma. e‘ come ricominciare a suonare da zero.A questo punto non so se insistere o. rimanere come ho sempre fatto.

Tommy
4th September 2014, 21:08
Insisti, ovvio :smile:

A tal proposito, attento a non cercare di emulare certi sassofonisti con due labbra grandi così, tipicamente afroamericani (a meno che tu non le abbia così) ... rischieresti di fare delle espressioni strane :ghigno:

A tal proposito (e due), prenditi anche qualche minuto ad ascoltare cosa dice un maestro (video pure gentilmente tradotto da persona molto altruista, che si può voler di più?)

http://www.youtube.com/watch?v=SwHrwIs_O-w

Di pede ismaele
4th September 2014, 21:40
Molto utile...Resto colpito dal fatto che Bergonzi riesce a simulare perfettamente gli errori comuni.

Blue Train
4th September 2014, 22:32
Beh, avendo condotto 2 Masterclass con noi di Saxforum si è fatto una cultura a proposito di errori! :lol:

MrSax
5th September 2014, 00:44
Insisti e fatti seguire un pochino. Spesso i cambiamenti richiedono tempo.

Mad Mat
5th September 2014, 09:14
.... video pure gentilmente tradotto da persona molto altruista ....


grazie ;)

Per l'impostazione del labbro è fondamentale

- leggere anche questo articolo sulle teorie di Joe Allard (sempre tradotto da "l'altruista")

http://jazzsounddevelopment.blogspot.it/2013/05/la-perfetta-imboccatura-del-sassofono.html

- vedere questo video di David Liebman (in questo caso "l'altruista" era "smaronato" e non c'è la traduzione :ghigno: )

http://saxonthetube.blogspot.it/2014/03/saxophone-lesson-david-liebman-perfect.html

- vedere questo video di Joe Allard

http://saxonthetube.blogspot.it/2013/10/saxophone-lessons-joe-allard-master.html

- ed infine il quarto video di questa playlist con le lezioni di Harvey Pittel (allievo di Joe Allard)

http://saxonthetube.blogspot.it/search/label/Harvey%20Pittel

Bluesax
5th September 2014, 09:18
.... video pure gentilmente tradotto da persona molto altruista ....


grazie ;)

Per l'impostazione del labbro è fondamentale

- leggere anche questo articolo sulle teorie di Joe Allard (sempre tradotto da "l'altruista")

http://jazzsounddevelopment.blogspot.it/2013/05/la-perfetta-imboccatura-del-sassofono.html

- vedere questo video di David Liebman (in questo caso "l'altruista" era "smaronato" e non c'è la traduzione :ghigno: )

http://saxonthetube.blogspot.it/2014/03/saxophone-lesson-david-liebman-perfect.html



Fa sempre bene ripassare queste cose! Grazie Mad :yeah!)

Di pede ismaele
5th September 2014, 10:19
Tanti anni fa studiai “Invito al saxofono“di Mantovani...dalle foto si vede chiaramente di imboccare col labbro inferiore all‘indietro completamente sui denti e dice:“questa e‘l‘imboccatura che si usa nella musica da ballo..“

Di pede ismaele
5th September 2014, 10:24
Voglio dire....l‘altro metodo fa parte di una cultura jazzistica ma sono entrambi validi o il vecchio e‘ completamente sbagliato e in disuso?

Bluesax
5th September 2014, 10:52
mah...io personalmente non credo agli estremismi ne in un senso ne nell'altro. Certo l'impostazione classica e clarinettistica ti impone di tirare molto il labbro ma alla fine col tempo e lo studio penso sia una cosa soggettiva, la cosa importante è che l'impostazione sia funzionale al suono che cerchi e che le tue possibilità tecniche , fisiche e il set up che hai ti permettono... qualcosa di interessante è anche su jazzitalia...
http://www.jazzitalia.net/lezioni/sax/i ... Al4G_l_uRN (http://www.jazzitalia.net/lezioni/sax/imboccatura2.asp#.VAl4G_l_uRN)

tzadik
5th September 2014, 11:28
Guardando alcuni video ho scoperto di avere la pessima abitudine di ripiegare troppo il labbro inferiore schiacciandolo sui denti mentre i saxofonisti veri lo tengono verso l‘esterno con effetti benefici sulla qualita‘ del suono! Io ci ho provato ma. e‘ come ricominciare a suonare da zero. A questo punto non so se insistere o. rimanere come ho sempre fatto.

È un'impostazione clarinettistica. Si può usare tanti la usano, tanti ancora la insegnano/trasmettano... ma il suono esce più "clarinettistico" (appunto).
È una questione di gusti, alla fine...

Per farla semplice: il labbro non deve essere né in fuori né in dentro... semplicemente la tua bocca deve stare nel modo più naturale possibile: no sorrisi vari, no smorfie.
Perchè?
Perchè così facendo hai meno tensione muscolare e quindi... :D-:

fcoltrane
5th September 2014, 12:12
quoto Tza .
il vero problema è la tensione superflua.
non vi è dubbio che si può suonare sottoponendo il labbro il viso o la mascella a tensioni inutili e sovrabbondanti .
così come si può suonare gonfiando le gote digrignando i denti ecc..
molti sassofonisti poi hanno la tendenza a correggere alcuni aspetti del suono con la stretta (soprattutto sul registro acuto)
ed alcuni esercitano la stretta proprio con il labbro.
(anche sassofonisti professionisti ed il risultato non è niente male perché riescono a correggere la tensione superflue con l'emissione ecc..)


tutto questo per dire che non è semplice identificare elementi oggettivi .
alcuni di questi elementi sono evidenziati nei video e nei riferimenti che sono stati indicati da :yeah!) Mad Mat.
come fai a capire se il labbro stia meglio in dentro in fuori o diversamente?
magari per anni hai suonato in una certa maniera ed oggi scopri che si può fare diversamente con meno sforzo, ma per impararlo devi sottoporti ad un enorme sforzo di comprensione perché è un po come fare tabula rasa.

posso dirti che lo studio con il collo è mirato a risolvere questo tipo di problemi.
e siccome è inusuale (perché non siamo abituati a quell'unico suono ,con quel volume e monotematico :ghigno: ) ti consente di analizzare il suono in tutti i suoi aspetti al microscopio e di capire quanto il labbro la posizione la tensione la stretta influenzi .

in pratica ricostruire l'impostazione e trovare un nuovo equilibrio.

ps: dal mio punto di vista è come avere una auto e guidare con il freno a mano tirato.

davidedalpozzolo
5th September 2014, 19:00
Quando iniziai con il sax contralto da autodidatta (più di trent'anni fa ahimé), non era così facile accedere ad informazioni qualificate se non si era ben addentro all'ambiente musicale. Iniziai semplicemente seguendo le indicazioni riportate sul Jimmy Dorsey (il famigerato metodo per saxofono di colore verde, per chi se lo ricorda), dove si invitava a ripiegare il labbro inferiore sui denti per una corretta imboccatura. Fu l'errore peggiore di tutto il mio percorso di studio. Per la verità avevo altro da fare in quegli anni e tutto sommato la cosa mi permetteva di strimpellare con i gruppetti. Tre anni dopo, spinto da una crescente passione per il sax e la musica, decisi di andare a lezione da un maestro bravo e di conseguenza incrementai le ore di studio in modo esponenziale. Iniziai presto a scontrarmi con i limiti di questa mia imboccatura e ne parlai con il maestro. Lui non diede un'eccessiva importanza alla cosa anche perchè questo vizio del labbro ripiegato sui denti non era poi molto appariscente nel mio caso e tuttavia più passava il tempo più mi rendevo conto di farmi del male per dei miseri risultati.
Decisi di sospendere le lezioni e mi concentrai solo sull'imboccatura ripartendo dalle note lunghe davanti allo specchio mantenendo il labbro nella sua posizione naturale, né in dentro, né in fuori e soprattutto senza mordere. All'inizio fu dura perchè se da una parte il suono più bello, morbido e ampio mi incoraggiava ad andare avanti per questa strada, l'assoluta mancanza di forza e resistenza nel labbro mi impediva di suonare decentemente le note acute come invece ero in grado di fare prima aiutandomi con la stretta della mandibola.
In un paio di mesi di duro lavoro con la mia nuova imboccatura fui in grado di sostenere gli acuti molto meglio di prima senza farmi male e con un relax per me inedito. Quando tornai a lezione il maestro si accorse immediatamente del salto di qualità... tra l'altro mi veniva anche molto più naturale il vibrato che prima usciva "meccanico".

Questa è la mia esperienza, non posso sapere quante analogie ci possano essere con il tuo caso, mi limito a dire che spesso nella vita i dubbi producono più risultati delle certezze e se hai questo dubbio mi sembra giusto che tu ci spenda del tempo per indagare.
:saxxxx)))

globe81
6th September 2014, 11:33
E' un difetto che purtroppo ho anche io derivante da anni fatti al conservatorio.......
Ora cercando di emulare il suono dei grandi jazzisti mi viene più naturale rilassare maggiormente il labbro e mascella inferiore ma purtroppo l'impostazione del labbro inarcato sui denti ce l'ho ancora e la vedo davvero dura cambiarla........

Di pede ismaele
6th September 2014, 14:32
Pero‘ Palazzolo si e‘ messo di punta e ce l‘ha fatta...

Tenor 86
6th September 2014, 16:08
Secondo me però per usare l`impostazione rilassata bisogna usare ance morbide può darsi che mi sbaglio

Mad Mat
7th September 2014, 15:18
Secondo me però per usare l`impostazione rilassata bisogna usare ance morbide può darsi che mi sbaglio

Garzone, che usa l'impostazione alla Joe Allard, usa un bocchino 9 e ance 4!

Non bisogna usare ance morbide bensì ance adeguate alle proprie capacità.

Con un impostazione contratta, la pressione esercitata dalla muscolatura sui lati dell'ancia (a parità di pressione e velocità del flusso d'aria che arriva alla fine del cavo orale) permette di far vibrare ance più dure ma a discapito della qualitá e della quantità del suono che viene soffocato e privato di una gran parte degli armonici.

Con un impostazione priva di tensione sui lati del labbro inferiore, a paritá di durezza dell'ancia è necessario un maggior controllo a livello laringeo e diframmatico per far arrivare al termine del cavo orale un flusso d'aria più veloce e con una maggior pressione.

Di pede ismaele
7th September 2014, 22:09
Troppo complicato..smetto di suonare.

Bluesax
7th September 2014, 22:15
ma vaaaa che smetti di suonare! suona rilassato, non pensare a niente di quello che vedi e leggi, ti incasini solo il cervello. SUONA e ragiona su quello che fai e come lo fai e trova la tua posizione al meglio delle tue possibilità...e soprattutto non fare paragoni e raffronti vari...ascolta tutti i consigli ma ragiona da te e vedrai che ti divertirai.Buona musica

fcoltrane
7th September 2014, 23:16
:ghigno: penso fosse una battuta .
se è da più di venti anni che si suona in una certa maniera non è certo semplice cambiare impostazione, ma non vi è dubbio che si possa fare........

tzadik
8th September 2014, 01:10
[quote="Tenor 86":329o7bcu]Secondo me però per usare l`impostazione rilassata bisogna usare ance morbide può darsi che mi sbaglio

Garzone, che usa l'impostazione alla Joe Allard, usa un bocchino 9 e ance 4!

Non bisogna usare ance morbide bensì ance adeguate alle proprie capacità.[/quote:329o7bcu]
No, peggio... Usa un JJ HR* 11* e Rico Royal #4...

davidedalpozzolo
8th September 2014, 12:11
Come secondo me giustamente detto, l'ancia dev'essere semplicemente quella giusta in relazione alle proprie capacità fisiche.
"Giusta" per me significa che mi permette di ottenere una buona dinamica e articolazione senza rinunciare né alla facilità di emissione sulle note basse, né allo "spessore" del suono sulle note acute, con un timbro bello ed omogeneo su tutta l'estensione, senza dovermi stancare. O meglio: a suonare ovviamente ci si stanca ma la stanchezza deve essere complessiva, non che mi devo fermare perchè mi cedono i muscoli facciali oppure ho il labbro distrutto!

Detto questo trovo che ci sia una certa differenza tra studiare a casa propria un paio d'ore filate e suonare le stesse 2 ore ad esempio con un gruppo di R&B, Rock o qualche cover band, l'approccio è diverso: durante lo studio serve un'ancia che permetta di fare tutto al meglio senza stancarsi (l'ancia perfetta) mentre con il gruppetto ruspante si potrebbe - ma non necessariamente - rinunciare ad un pelino di flessibilità e di confort a favore di un'ancia appena leggermente più dura che ci permetta di essere un po' più incisivi nei nostri interventi "assorbendo" quel po' di adrenalina in più che in una performance anche solo tra amici ci sta tutta. Se è vero che in un combo un saxofonista interviene in modo anche "pesante", è pur vero però che non suonerà mai così prolungatamente come farebbe un bassista o come si fa abitualmente a casa quando si studia.
Tuttavia attenzione perchè già in una big band l'ancia leggermente più dura potrebbe secondo me dar problemi là dove la partitura è un po' più densa e quindi rischiamo di arrivare a quelle famigerate 4 (quattro) misure di assolo già scoppiati e con un suono di m... :lol:!!

Di pede ismaele
14th September 2014, 16:16
Ho scelto di provare..il problema e‘ una sorta di ronzio. nel suono ma sento che ce la faro‘.

Bluesax
14th September 2014, 18:09
il ronzio potrebbe dipendere anche dal tipo d'ancia...provo con calma varie ance e vedi se il ronzio è sempre presente....

tzadik
14th September 2014, 18:52
Senza andare tanto lontano... viewtopic.php?p=336930#p336930 (http://www.saxforum.it/forum/viewtopic.php?p=336930#p336930)

Di pede ismaele
14th September 2014, 23:08
Grazie,molto utile