Visualizza Versione Completa : Corso riparazione strumenti musicali a fiato
fbguitars
6th October 2015, 08:59
Ciao Ragazzi,
scrivo per informare che nel mese di novembre a Trento inizierà un corso sulla riparazione degli strumenti musicali a fiato. Il corso è aperto a tutti, si terrà ogni sabato per circa 4 mesi. Il corso
che si tiene da cinque anni è organizzato da una cooperativa di riparatori di grande esperienza, io l'ho scoperto per puro caso cercando in rete. Il costo si dovrebbe aggirare sui 350 euro per i residenti in provincia e 450 per i fuori provincia.
Secondo me è una bellissima iniziativa e da quello che so unica in Italia!
Sinceramente non conosco molti più dettagli di questi, se qualcuno è interessato mi contatti in privato, fornirò il contatto con la persona che lo sta organizzando.
Ciaoooo
Francesco
nikoironsax
6th October 2015, 09:08
Non è un iniziativa unica...anche al sud non ricordo dove c'era un corso simile ma di 4mesi tutti i giorni...rivolto ai disoccupati o inoccupati ecc ecc...ma in 16 giorni di corso cosa si può imparare realmente? Son sempre un po' scettico...comunque l'idea è bella... bisognerebbe vedere come sarà strutturato il corso...esiste un "programma"?
fbguitars
6th October 2015, 09:50
In effetti 8 ore di lezione ogni sabato per 4 mesi non sono poi tantissime. Sicuramente a fine corso non saremo tutti super-riparatori, però penso che siano sufficienti per sapere fare i lavori di ordinaria manutenzione (ritamponatura, regolazioni, saldature a stagno) di uno strumento. Lavori più impegnativi penso di no. In fondo dato il costo della ritamponatura di un sax, imparando a farsela, il costo del corso si dovrebbe ripagare molto velocemente.
globe81
6th October 2015, 13:55
Come ripara un sax un professionista non lo fa un amatore......è assodato.....un corso del genere può darti delle basi e una conoscenza generale del funzionamento dello strumento ma per imparare ci devi "smanettare" e non una volta ogni 2-3 anni!! Io conosco abbastanza bene come è fato un sax e mio piace smontarli e sistemarli.......ma a fine lavoro un giretto dal buon "simone" (che colgo l'occasione per ringraziare per la sua super disponibilità) lo fanno sempre......perchè appunto non mi azzardo a paragonarmi ad un professionista e nelle sue mani tutto "prende vita".....nelle mie già è tanto se lo "rianimo".
Comunque sono delle belle iniziative.
fbguitars
7th October 2015, 09:05
Beh, certo che un professionista lavora meglio di un amatore ma tutti i professionisti sono stati degli amatori una volta (ma pochi di essi se ne ricordano....hehe) e da qualche parte avranno pure iniziato. Se pur di base, un corso potrebbe essere un buon inizio.
globe81
7th October 2015, 09:34
Beh, certo che un professionista lavora meglio di un amatore ma tutti i professionisti sono stati degli amatori una volta (ma pochi di essi se ne ricordano....hehe) e da qualche parte avranno pure iniziato. Se pur di base, un corso potrebbe essere un buon inizio.
Era solo per dire che successivamente al corso vi deve essere della pratica e questo te lo permetto solo un affiancamento ad un professionista(il cosiddetto garzone di bottega)........se poi parliamo di ordinaria e piccola straodinaria amministrazione sul proprio strumento allora va bene..........magari posso anche sbagliarmi ed alla fine del corso si esce subito qualificati, ma vedo remota questa possibilità.
lordsax
7th October 2015, 13:10
Mi e' stato chiesto di ospitare una stagista tre mesi fa nel mio laboratorio, proveniente da un corso fatto presso un facoltoso conservatorio, ho chiesto cosa avessero fatto in questo corso e quante risorse esistevano per i fornitori di stage "provocatoriamente", risposta, abbiamo smontato e pulito e forse rimesso qualche tampone ad un clarinetto......... bene, sax? nulla , l' insegnante e' un professionista nei clarinetti.. seconda risposta, soldi nulla , quelli disponibili sono terminati e non previsti per chi fa stage...... io, a bene, praticamente il corso lo dovrei fare io ed i soldi li hanno presi loro.......Grazie scorrere..... usciranno con diploma di riparatore di strumenti a fiato...cose all' italiana, spero non sia questo il caso.
zazarazà
7th October 2015, 19:32
Mi e' stato chiesto di ospitare una stagista tre mesi fa nel mio laboratorio, proveniente da un corso fatto presso un facoltoso conservatorio, ho chiesto cosa avessero fatto in questo corso e quante risorse esistevano per i fornitori di stage "provocatoriamente", risposta, abbiamo smontato e pulito e forse rimesso qualche tampone ad un clarinetto......... bene, sax? nulla , l' insegnante e' un professionista nei clarinetti.. seconda risposta, soldi nulla , quelli disponibili sono terminati e non previsti per chi fa stage...... io, a bene, praticamente il corso lo dovrei fare io ed i soldi li hanno presi loro.......Grazie scorrere..... usciranno con diploma di riparatore di strumenti a fiato...cose all' italiana, spero non sia questo il caso.
...quando c'è da fare le cose all'Italiana a noi non ci ha mai battuto nessuno...
Il_dario
7th October 2015, 20:43
Non facciamone La solita sceneggiata "all'itagliana" .
120 ore possono essere poche ma anche molte , a seconda del programma di studio e della capacitá (e volontá) dei docenti ad "insegnare" !
Non ho letto il bando ma credo di aver capito che non raggiungi alcun diploma ufficiale, ma solo la consapevolezza di "aver la possibilitá di imparare un mestiere" (hai detto poco) !
Comunque "riparatore di strumenti a fiato" é troppo generico, noi abbiamo pensato subito al sax , ma : e se fossero gli altri ?
Comunque bella iniziativa ad un prezzo accessibile !
:wink:
zazarazà
7th October 2015, 21:23
Non facciamone La solita sceneggiata "all'itagliana" .
120 ore possono essere poche ma anche molte , a seconda del programma di studio e della capacitá (e volontá) dei docenti ad "insegnare" !
Non ho letto il bando ma credo di aver capito che non raggiungi alcun diploma ufficiale, ma solo la consapevolezza di "aver la possibilitá di imparare un mestiere" (hai detto poco) !
Comunque "riparatore di strumenti a fiato" é troppo generico, noi abbiamo pensato subito al sax , ma : e se fossero gli altri ?
Comunque bella iniziativa ad un prezzo accessibile !
:wink:
...concordo che sia una bella iniziativa e anche il prezzo è ragionevole... effettivamente anche io ho pensato subito al sax (mea culpa) e di riflesso ho collegato mentalmente solo la sostituzione di sugheri/tamponi/feltri o poca altra roba, ripensandoci a posteriori ci sono anche clarinetti, oboi, fagotti costruiti in legno e magari insegneranno ad intervenire non solo sulla loro meccanica ma anche su questo nobile materiale... continuando la discussione si tratterebbe di tirare in causa trombe, tromboni, flauti, ocarine, pive, cornamuse e quant'altro sia stato concepito per essere soffiato e qui il mansionario da insegnare si diramerebbe nelle più diverse strade... va bene dai, per quanto possa costare in termini di tempo e danaro è preferibile frequentare un corso di riparazione strumenti musicali piuttosto che restare in casa a conseguire il grado di cintura blù di salto sul divano... saluti...
P.S. Itagliana si scrive con due gì e l'apostrofo dopo la elle... ITAGGL'IANA...:read:
lordsax
7th October 2015, 21:33
Ecco,.....senza fare sceneggiate, appena hai il programma e le docenze diamogli un' occhiata, ma a pensar male spesso c' indovino.....
jasbar
8th October 2015, 08:03
Non facciamone La solita sceneggiata "all'itagliana" .
120 ore possono essere poche ma anche molte , a seconda del programma di studio e della capacitá (e volontá) dei docenti ad "insegnare" !
Non ho letto il bando ma credo di aver capito che non raggiungi alcun diploma ufficiale, ma solo la consapevolezza di "aver la possibilitá di imparare un mestiere" (hai detto poco) !
Comunque "riparatore di strumenti a fiato" é troppo generico, noi abbiamo pensato subito al sax , ma : e se fossero gli altri ?
Comunque bella iniziativa ad un prezzo accessibile !
:wink:
Dario, se non fossero saxofoni ma ottoni il corso sarebbe di idraulico! :biggrin:
theonlyfly
8th October 2015, 09:18
Ho letto male o chi viene da fuori provincia, oltre a smazzarsi di più per il viaggio coi relativi costi e tempi per arrivare, ha un prezzo più alto per la partecipazione?
fbguitars
8th October 2015, 09:18
Come ha detto giustamente Dario non viene rilasciato alcun diploma ed il corso non riguarda esclusivamente il sassofono. Io credo che venga assegnato ad ogni partecipante uno strumento da riparare sotto la guida di un maestro. Non so se si possa scegliere lo strumento e che tipo di riparazioni siano necessarie, credo che dipenda dalle capacità e conoscenze dell'allievo. Di fatto lo strumento deve uscire dalla scuola-laboratorio funzionante perché qualcuno poi lo suonerà!
Il_dario
8th October 2015, 09:23
Ho letto male o chi viene da fuori provincia, oltre a smazzarsi di più per il viaggio coi relativi costi e tempi per arrivare, ha un prezzo più alto per la partecipazione?
Se sono corsi organizzati con il contributo della provincia , è una cosa normale !
La provincia di Trento poi è abbastanza pronta ad elargire sovvenzioni e finanziamente per "i residenti" !
:biggrin:
@jasbar , beh come idraulico ce la posso fare :laughing:
tzadik
8th October 2015, 11:57
Io conosco qualche sassofonista trentino.
E generalmente i loro strumenti li portano a riparare in Veneto e Friuli... qualcuno scende anche più in un giù.
Mi viene da chiedere chi è più che fa i corsi... in Trentino.
Mi risulta che né in Veneto (dove il livello dei riparatori di sassofono, per esperienza personale... non è sta gran figata) che in Friuli ci siano cooperative di riparatori.
È probabile che la presenza del più grosso produttore di tamponi (e poche altre cose) in Trentino implichi la presenza di un cospicuo numero di riparatori... ma l'evidenza dei fatti non è quella.
È come dire che se nel Bresciano sia pieno di pistoleri, essendo in quella zona molto diffusa l'industria delle armi da fuoco.
globe81
8th October 2015, 12:16
Io conosco qualche sassofonista trentino.
E generalmente i loro strumenti li portano a riparare in Veneto e Friuli... qualcuno scende anche più in un giù.
Mi viene da chiedere chi è più che fa i corsi... in Trentino.
Mi risulta che né in Veneto (dove il livello dei riparatori di sassofono, per esperienza personale... non è sta gran figata) che in Friuli ci siano cooperative di riparatori.
È probabile che la presenza del più grosso produttore di tamponi (e poche altre cose) in Trentino implichi la presenza di un cospicuo numero di riparatori... ma l'evidenza dei fatti non è quella.
È come dire che se nel Bresciano sia pieno di pistoleri, essendo in quella zona molto diffusa l'industria delle armi da fuoco.
Ed in effetti nel Bresciano è pieno di pistoleri.....compreso il sottoscritto... :)
Gianpiero De Tomi
8th October 2015, 13:36
Salve a tutti.
Direi che un corso del genere può servire da "infarinata" per rendere consapevoli delle problematiche di una riparazione o magari risolvere alcuni semplici problemi del proprio strumento. Poi sicuramente se si investe tempo ad approfondire l'argomento, con la pratica ed un po' di talento e buon senso, si può aprire una strada verso il semi-professionismo o per pochi eletti, per il professionismo. Però colgo l'occasione per sottolineare che per esperienza diretta, ci sono molti " vandali" falsi riparatori che fanno notevoli danni a volte anche a strumenti costosi.
lordsax
8th October 2015, 17:33
A mio avviso quando si parla di corso di riparazione strumenti a fiato, non si puo' prescindere dal sax, in quanto e' lo strumento piu' formativo in assoluto nel quale si possono apprendere nozioni preziosissime e fondamentali per la riparazione della stragrande famiglia degli strumenti a fiato. Tamponatura a parte, fondamentale e' la riparazione della carrozzeria, la componente metallica comune a tutti gli ottoni, addrizzature, saldature, lucidature e quant' altro, operazioni che spesso riguardano la parte piu' complessa e complicata degli interventi di riparazione.Tamponare un sax se per il 70% dei tamponi potrebbe risultare semplice, il restante 30 è un' operazione che richiede grande esperienza a far si che lo strumento possa dare il proprio 100%, la dove si arriva a quel tipo di esperienza si possono affrontare con estrema facilità anche i legni, meno che nel trattamento e restauro del legno stesso che richiede una preparazione specifica e diversa. Esperienza quella del sax molto formativa anche per la riparazione dei flauti potrei dire "e viceversa", per quanto il sistema di fissaggio e regolazione del tamponi siano abbastanza diversi tra loro. Che volevo dire?........booo mica me lo ricordo.
tzadik
8th October 2015, 18:50
Ed in effetti nel Bresciano è pieno di pistoleri.....compreso il sottoscritto... :)
Figata!
http://media.giphy.com/media/aJx5k7SLsDaG4/giphy.gif
fbguitars
13th October 2015, 07:52
Sinceramente la maggior parte degli interventi mi ha lasciato molto perplesso. In vecchi post leggevo di molti appassionati delusi per il fatto che in Italia, al contrario che all'estero, non ci fosse una scuola per riparatori, per di più i pochi riparatori italiani non fossero, direi anche giustamente, disposti ad insegnare il mestiere ad altri. Adesso una scuola c'è, bella, brutta, grande piccola, non lo so, ma c'è. Ma a quanto pare la riparazione viene considerata un'arte i cui segreti non si possono apprendere, ci sono pochi eletti che li conoscono, non si sa come e perché ne siano venuti a conoscenza, forse per grazia divina, e molti disgraziati che ne sono completamente all'oscuro e che non hanno nessuna possibilità di venirli a scoprire. Io non so assolutamente niente sulla riparazione degli strumenti a fiato però permettetemi di dubitare che sia davvero così. Boh, lo scoprirò dopo avere fatto il corso.
Il_dario
13th October 2015, 08:20
Non ti crucciare , siamo in Italia e spesso chiunque faccia qualche cosa di positivo viene subito attaccato e contestato a prescindere !
Fai il corso ed impegnati , se poi sei portato per la manualità stai tranquillo che con 120 ore di corso si imparano tantissime cose !
:sax:
LivioM
13th October 2015, 10:07
Concordo in pieno con Darione (non lo faccio per risparmiare la bevuta che ti ho promesso, neh!).
Se abitassi in zona ed avessi tempo, più di un pesierino lo farei.
Per pura curiosità, s'intende.
Con 120 ore, porterebbe a casa qualcosa pure "lo scemo del villaggio" (... se nessuno porta le carte da briscola :laughing:).
tzadik
13th October 2015, 13:26
Il mio appunto è che in Trentino (da quello che so) non c'è una grande densità di strumentisti a fiato da giustificare una buona densità di tecnici.
In altre zone d'Italia la situazione è differente...
Oltre a questo... ci sono tanti tecnici che nonostante esperienza di 30/40 anni continuano a offrire un servizio di macelleria: per riconoscere queste cose bisogna anche aver un buon bagaglio da strumentista (giustamente a ognuno il suo lavoro).
Non sono (o forse erano) pochi i conservatori che offrivano corsi di riparazione o piccoli fondamenti di liuteria.
Verificato che (probabilmente) non c'erano numeri sufficienti per avviare/giustificare i corsi... probabilmente sono stati anche chiusi.
Detto questo... se io voglio che qualcuno che mi insegni qualcosa devo essere certo che questo qualcuno sappia quello che fa'.
Se mentre dentro un'università/conservatorio esiste un macchinario che garantisce burocraticamente che chi sta lì ad insegnarti è qualificato per farlo (o per competenze o per punti in graduatoria).
In ambito di lavoro di artigianato non esiste niente di simile... nonostante le capacità oggettive di un riparatore si possano misurare (non mi riferisco all'aspetto "comunicazione con i clienti" o "popolarità sui social network") non esiste un sistema di valutazione.
Per questo il mio appunto rimane valido...
...
Immaginate un corso sulla coltivazione delle mele in Sicilia... o sulla coltivazione delle arance (o agrumi in genere) in Alto Adige?
Avrebbe senso?
Bluesax
13th October 2015, 13:57
Io ritorno su un punto che gia in altri post simili ho scritto. Il riparatore deve prima essere un buon/ottimo musicista, perchè tolta la parte meccanica, poi lo strumento deve essere settato e deve suonare...bene. Ma a quanto pare questo è sempre secondario...mah :nonzo:
Il_dario
13th October 2015, 13:57
Scusa Tzadik, ma se dici "da quello che so" , come fai a dire se ci sono o non ci sono tecnici validi ed oltretutto visto che non si sa chi siano i tecnici che tengono il corso , perchè sminuirlo a prescindere ?
Se qualcuno avesse partecipato a precedenti edizioni (ammesso che ci siano state) e per esperienza diretta dica: non si impara nulla, potrei capirlo ; ma detto cosi in modo "probabilistico" non mi trova d'accordo !
In Sicilia , ed in particolare sull'etna ci sono delle coltivazioni di mele molto interessanti , tengono anche corsi di agronomia sulla materia ed ha assolutamente senso parteciparvi se uno è interessato !
:wink:
lordsax
13th October 2015, 14:58
Le considerazioni arrivano da esperienze pregresse, nel caso specifico aspettiamo di vedere il programma e la divisione delle 120 ore, se 80 sono con un riparatore o più qualificati avrà un senso, se su 120, 60 saranno sulla storia della musica, 20 d' inglese 20 di fisica applicata, 10 di matematica ed il resto, laboratorio con l' idraulico del paese!!!!! solo visto il programma parteciperei....io dico solo questo .
nikoironsax
13th October 2015, 15:13
infatti...io per esempio ho scritto che ero perplesso dalle poche ore...non che il corso fa schifo a prescindere anzi!! Ben venga dato che di cose simili ce ne son davvero poche...dico solo che sono perplesso perché quell unica altra iniziativa che avevo visto in Italia durava 4 mesi ma su più giorni la settimana...e già è poco paragonato alle scuole estere che durano anni...in cui uno impara anche a suonare lo strumento per poterne verificare l'effettivo funzionamento...come dice giustamente bluesax...ripeto che son solo considerazioni e non voglio ASSOLUTAMENTE criticare...anzi se ne facessero dalle mie parti lo frequenterei volentieri...ma aspettiamo di vedere il programma...io ho cercato sul web ma forse non ho guardato bene (o ancora non si trova...) c'è solo qualche articolo che parla dello stesso corso degli anni precedenti...e mi pare di aver letto che un attestato di frequenza lo diano...
Il_dario
13th October 2015, 17:20
Ragazzi forse stiamo facendo confusione tra quello che è la teoria/pratica che una scuola (docenti, programmi ecc ecc ) ti può insegnare e l'esperienza che solo la vita con il lavoro applicato a quello che hai studiato ti può dare !
Rimango della mia idea che 120 ore applicate ad una sola materia se "ben apprese e messe in pratica" sono assolutamente esaustive !
D'altronde anche tu Gianni un paio di anni fa avevi pensato di fare un corso di riparazione/sistemazione saxofoni full immersion della durata di 3 - 5 giorni , e tu pensavi quindi che potessero bastare diciamo una quarantina di ore , a Trento si vede che non si reputano bravissimi quindi ne richiedono il triplo :mrgreen:
Ribadisco il mio pensiero riferito al fatto che in molti hanno messo in discussione la valenza del corso senza sapere nulla di esso tranne che "il titolo" !
Spero che fbguitars ci dia qualche informazione in più cosi da poterlo valutare a ragion veduta !
fcoltrane
13th October 2015, 17:33
un bel po di tempo fa ho seguito un corso di soli due giorni per gli interventi di manutenzione e sostituzione dei tamponi.
devo dire che è stato molto utile anche solo per capire il funzionamento dello strumento e la produzione del suono.
più recentemente ho seguito un seminario sulla manutenzione e piccoli interventi di un singolo giorno : e devo dire che anche questo è stato utile per alcune dritte che ho messo in pratica di li a poco quando alcuni tamponi si sono staccati dal sax:pianto:.
due sono gli elementi che per me rilevano : la capacità dell'insegnante e l'attitudine dell'allievo.
ps: scrivo mangiando delle superlative meline dell'etna rigorosamente biologiche :mrgreen: una merenda a km zero
tzadik
13th October 2015, 18:55
Io ritorno su un punto che gia in altri post simili ho scritto. Il riparatore deve prima essere un buon/ottimo musicista, perchè tolta la parte meccanica, poi lo strumento deve essere settato e deve suonare...bene. Ma a quanto pare questo è sempre secondario...mah :nonzo:Di solito è un rischio... siamo tutti d'accordo sul fatto che affinchè uno strumento funzioni devono verificarsi condizioni ben determinate e oggettive.
Per funzionare meglio ci sono di nuovo alcune condizioni che sono comunque oggettive.
Però non dipendono dal fatto che il riparatore sappia suonare...
Il rischio è che poi il punto di vista del suonatore vada a confondersi con il punto di vista del riparatore... che poi generalmente genere problemi di comunicazione
È come dire che un meccanico o un ingegnere che lavorano nel mondo della Formula 1 sono in grado di guidare quei veicoli... di solito non è mai così (è un caso estremo... ma rende l'idea).
E viceversa...
Scusa Tzadik, ma se dici "da quello che so" , come fai a dire se ci sono o non ci sono tecnici validi ed oltretutto visto che non si sa chi siano i tecnici che tengono il corso , perchè sminuirlo a prescindere?Basta chiedere in giro... a chi è della zona, no? ;)
Personalmente ho verificato quello che a me interessava conoscere per farmi un'idea... fate anche voi con le vostre fonti. Senza malizia, eh.
Io comunque non sto sminuendo nessuno...il tzadik-pensiero è già enunciato: come viene garantito che chi o coloro che tengono i corsi siano effettivamente professionisti competenti?
Lo dico perchè il livello medio dei riparatori in Italia non è altissimo... ma non perchè non ci siano bravi tecnici ma perchè ci sono tanti tecnici canaglia e tecnici macellai.
Se qualcuno avesse partecipato a precedenti edizioni (ammesso che ci siano state) e per esperienza diretta dica: non si impara nulla, potrei capirlo ; ma detto cosi in modo "probabilistico" non mi trova d'accordo !Bisogna fissare un benchmark qualitativo, universalmente accettato... che su lavori artigianali è valutabile ma non universalmente.
Poi dipende anche dal cliente (del riparatore): ad alcuni vanno bene lavori di una certa qualità, finchè per sbaglio o per caso scoprono che c'è gente ancora più competente e quindi l'astina si alza e la gente capisce che c'è sempre margine per migliorare.
fbguitars
13th October 2015, 19:22
A questo punto direi che l'unica cosa da fare per rendersi conto della validità o meno del corso sia di frequentarlo. Dalle due-parole-due scambiate con uno degli insegnati direi che il corso è esclusivamente pratico: si va in laboratorio e si inizia ad armeggiare con gli strumenti. Appena avrò maggiori informazioni le scriverò su questo post. Ringrazio comunque tutti per gli interventi ed in particolare Il_Dario e LivioM per l'appoggio e l'incoraggiamento!!!
fcoltrane
13th October 2015, 19:25
mmmm il problema è quando dagli elementi oggettivi (chiusura dei tamponi ) si passa a quelli soggettivi. (risuonatori di metallo o plastica, altezza delle chiavi , utilizzo di colla a caldo o cera lacca ecc...).
mi sono convinto che se il riparatore sa suonare il sax si riesce a comunicare con più facilità. ( e per questo quoto Bluesax)
puoi stare a parlare con un riparatore per ore di volume timbro intonazione omogeneità con il rischio che vi siano equivoci irrisolvibili, poi bastano pochi secondi (magari lui suona una semplice scala cromatica su tutta l'estensione ) per avere la certezza che vi capite perfettamente.
il rischio è che la tua idea sia distante dalla sua ma in questo caso ne sei consapevole prima..... perchè lo senti suonare.
tzadik
13th October 2015, 19:42
mmmm il problema è quando dagli elementi oggettivi (chiusura dei tamponi ) si passa a quelli soggettivi. (risuonatori di metallo o plastica, altezza delle chiavi , utilizzo di colla a caldo o cera lacca ecc...).Purtroppo non è solo una questione chiude sì o chiude no. Fosse così semplice non andrebbero via 8 ore per ritamponare uno strumento e altre 2/3 per settarlo. ;)
fcoltrane
13th October 2015, 19:56
ho preso ad esempio la chiusura dei tamponi proprio per la sua natura condivisa di elemento oggettivo.
(certo potrei essere smentito se trovassi un sassofonista che preferisce tamponi che non chiudono ):mrgreen:.
proprio recentemente discutevo con alcuni amici sassofonisti sulla altezza del tampone e la sua fuoriuscita dal camino.
(già per questo elemento non c'è più nulla di oggettivo perchè quello che conta è il risultato finale e rilevano una serie di elementi e preferenze).
altezza delle chiavi tensioni delle molle scelta dei materiali ecc eccc...
per questo dicevo nel mio primo intervento che un semplice corso di due giorni mi ha aperto gli occhi su una serie di cose che non conoscevo.
non ho specificato che chi teneva il corso è secondo me il maggiore esperto in relazione al suono del sax in tutti i suoi aspetti.
nel sistemare i suoi ed i sax degli allievi l'elemento che teneva in massima considerazione era proprio il suono.
tutto questo per dire che se hai lo stesso approccio condividi le stesse scelte in caso contrario (se le conosci) puoi preferirne altre o preferire altri riparatori.
algola
13th October 2015, 20:00
intervengo anche io.
il sax ha una sua chiusura/regolazione ottimale (con una certa tolleranza). questa chiusura (tamponi e altezze), legata al fattore meccanico (risposta meccanica, giochi, etc...) sono progettate dalla casa madre. un buon riparatore deve cercare di rimettere lo strumento in queste condizioni. Per questo motivo le case produttrici somministrano corsi di aggiornamento, per insegnare ai riparatori a ripristinare queste condizioni. Questa è la condizioni minima per essere un buon riparatore, prima del fatto di essere un buon musicista.
ho visto nel forum e fuori ad esempio tamponi montati completamente fuori dalle sedi... ecco, questo è l'esempio di un cattivo intervento sul sax. il sax sopratutto sulla parte alta risulterà "intufato" e non omogeneo rispetto al resto...
questo è il famoso dato oggettivo... poi c'è quello soggettivo e psicologico: "speso tanto" allora se suona male è lo strumento a non essere buono. Se si ha speso poco è cattivo il riparatore... la stessa cosa è per i becchi.
Il_dario
13th October 2015, 20:13
Quoto sia Tzadik che Algola, anche a mio parere un buon riparatore non necessariamente deve essere un buon suonatore !
Deve conoscere lo strumento molto bene e capire esattamente le modalitá del suo funzionamento , deve saperlo regolare perfettamente per come é stato progettato , e , fondendo insieme le due cose deve saperlo modificare come gli viene chiesto dal musicista per soddisfare le sue esigenze !
Questo a mio parere é quello che differenzia un buon riparatore da un riparatore e basta , considerando che , sempre a mio parere, tutti i riparatori dovrebbero sapere "riparare" uno strumento rotto , per cui saper fare una saldatura , sostituire una molla, cambiare i tampone ecc ecc !
fcoltrane
13th October 2015, 20:16
Algola: già questo elemento che consideri presupposto è invece dal mio punto di vista un elemento soggettivo.
prendo ad esempio due sax mk6 soprano.
uno molto vecchio , bananizzato , con una altezza delle chiavi improponabile ai più .
e l'altro il mio :un mk6 più recente settato con una altezza standard .
la differenza era che il primo aveva un suono pazzesco.
il secondo molto più facile a livello di gestione della intonazione e del resto ma il suono all'estremo .....più "scarso".
per quanto riguarda i tamponi fuori dalle relative sedi il discorso è analogo ed è necessario verificare :
quanto questo pregiudichi il suono , quanto lo migliora in relazione alla omogeneità e per quali elementi volume intonazione timbro ecc....
la sistemazione di un sax comporta una serie di equilibri rilevantissimi ma la scelta è sempre soggettiva.
algola
13th October 2015, 20:53
Algola: già questo elemento che consideri presupposto è invece dal mio punto di vista un elemento soggettivo.
prendo ad esempio due sax mk6 soprano.
uno molto vecchio , bananizzato , con una altezza delle chiavi improponabile ai più .
e l'altro il mio :un mk6 più recente settato con una altezza standard .
la differenza era che il primo aveva un suono pazzesco.
il secondo molto più facile a livello di gestione della intonazione e del resto ma il suono all'estremo .....più "scarso".
ciao francesco, scusami ma l'esempio non lo trovo significativo perché potrebbe passare l'idea che un soprano suoni meglio sregolato (altezze e bananizzato).
un buon lavoro di manutenzione e riparazione su entrambi gli strumenti garantirà il ripristino delle condizioni progettuali iniziali, poi il fuoriclasse è fuoriclasse e tale rimarrà. Questo è un dato oggettivo.
per quanto riguarda i tamponi fuori sede, non penso che questa installazione sia migliore rispetto alla condizione per cui è stato progettato il sax, altrimenti sax e/o selmer lo avrebbero progettato così!!!
tzadik
13th October 2015, 21:15
intervengo anche io.
il sax ha una sua chiusura/regolazione ottimale (con una certa tolleranza). questa chiusura (tamponi e altezze), legata al fattore meccanico (risposta meccanica, giochi, etc...) sono progettate dalla casa madre. un buon riparatore deve cercare di rimettere lo strumento in queste condizioni. Per questo motivo le case produttrici somministrano corsi di aggiornamento, per insegnare ai riparatori a ripristinare queste condizioni. Questa è la condizioni minima per essere un buon riparatore, prima del fatto di essere un buon musicista.
un buon lavoro di manutenzione e riparazione su entrambi gli strumenti garantirà il ripristino delle condizioni progettuali iniziali...
Da statistiche fatte da riparatori (ho chiesto a 3 riparatori) per fare un esempio popolare... un sassofono Selmer nuovo, arrivato in negozio e appena levato dal cellophane richiede circa 2 ore di interventi.
Allo stato attuale, per come arriva dalla fabbrica un Selmer moderno nuovo.
Non credo che ripristinarlo allo stato "di fabbrica" sia il modo per farlo suonare al meglio (diciamo al 105%).
È vero che se il sassofonista medio uno strumento al 80%, facendo un po' di sforzo lo fa suonare all'85%... magari il sassofonista bravo dal 80% riesce arrivare a un resa del 90/95%.
Però se lo strumento diciamo in una condizione media (pre-assestamenti) un tecnico te lo restituisce al 90%... è già una differenza qualitativa apprezzabile anche dal sassofonista meno che medio.
Sono anche politiche aziendali.
Provi un Selmer in negozio, poi provi un Yanagisawa e capisci la differenza tra le politiche aziendali.
Più tempo speso per messa a punto (o se vuoi per l'interno assemblaggio) = più ore di lavoro = più costo (variabile) per l'azienda.
Il Selmer nuovo (comprato in negozio, pagato lo street price) il ragazzino che deve entrare in conservatorio (per fare un esempio di target di mercato di Selmer), che deve per forza avere il Selmer.
Per cui per questo giochetto qualcosa (in sede di assemblaggio) si può risparmiare... non tanto... ma qualcosa.
Metti un'ora in meno di lavoro per ogni strumento... per 5000 strumenti: non devi pagare l'ora all'operaio, non devi pagargli i contributi, non devi pagare la corrente elettrica per quell'ora di lavoro e via così... alla fine dell'anno sono tanti soldi risparmiati.
algola
13th October 2015, 21:20
cioè gli installatori selmer ufficiali che lavorano alla selmer 8 ore al giorno per 200 giorni all'anno da quando hanno 18 anni fino alla pensione regolano peggio un selmer di un riparatore medio italiano? non penso... penso che un riparatore ti risponda così perché ti deve vendere il servizio.
tzadik
13th October 2015, 22:23
Prima di tutto bisogna distinguere quello che è l'operaio che lavora nella catena di montaggio e il tecnico che lavora nelll'atelier.
Sono due figure lavorative differenti
L'operaio che lavora nella catena di montaggio difficilmente si ritrova condizioni diverse di lavoro.
Per il tecnico di riparatore invece... è una cosa normale.
All'interno di quello che è il sistema di produzione non bisogna confondere "efficacia" ed "efficienza".
Questo non vuol dire che l'operaio o il tecnico (che in qualche modo hanno a che fare con "assemblaggio") non siano compententi... il problema è che la dimensione industriale della produzione.
Se "oggi" per effettuare un'operazione (il sassofono è prodotto con un sistema in linea, convergente) ti sono assegnate 2 ore (e quelle devono essere perchè l'intero processo è stato calcolato così)...
... e "domani" ti dicono fare certe operazioni per un totale di 1 ora e mezza: tu semplicemente fai quello che ti dicono di fare.
È una produzione di industriale e per ogni singola operazione all'interno di ogni singolo processo modi/tempi/costi sono tutti calcolati in maniera precisa (... si tratta di ingegneria gestionale... non è fantascenza!) quindi questo esula dalle capacità teoriche e pratiche del singolo operaio.
Se hanno deciso che lo standard qualitativo per lo strumento è "quello" poi l'esercizio gestionale è mantere lo stesso standard qualità abbassando modi/tempi e/o costi (o dualmente, fissati tempi/modi/costi si cerca di alzare lo standard qualitativo).
Ergo... se lo strumento che esce dalla fabbrica Selmer non chiude perfettamente (ipotiziamo al 80%) è perchè alla Selmer hanno stabilito che per il loro business quello standard qualitativo (per cui sono fissati modi/tempi/costi) è sufficiente a garantire la salubrità dell'azienda.
fcoltrane
13th October 2015, 22:59
che sia un bene riportare il sax alle condizioni originali è idea diffusa ma certamente non oggettiva.
non bisogna sottovalutare alcuni elementi : l' innovazione, la capacità tecnica del sassofonista , l'equilibrio del sax con il setup . l'esigenza del sassofonista ecc..
ad esempio per Garbarek la regolazione standard del sax rappresenta una scelta del tutto lontana dalle sue esigenze.
(tanto da chiedere la modifica di parti strutturali del sax modificando inclinazione e forse forma).
Per Brecker lo stesso e qui mi riferisco ad esempio all'altezza delle chiavi che era terribilmente alta (forse per compensare un bocchino il guardala che ha la tendenza a rendere disomogeneo tutto il registro del sax ).
un bocchino che negli anni sessanta non esisteva per nulla.
la mia esperienza è che l'altezza dei tamponi certamente influisce sul suono ma non necessariamente in termini negativi.
quello che rileva è l'equilibrio generale di tutti gli aspetti ed il suono.
ad esempio il timbro del registro acuto del sax" intufato e non omogeneo" dipende in maniera rilevante da come il sax è regolato non solo nella parte alta dello strumento ma anche in quella bassa e media , l'altezza del tampone rileva davvero poco .
per questo credo anche io che il buon riparatore è quello che riesce a capire quali sono le esigenze del sassofonista .
zazarazà
13th October 2015, 23:33
...per conto mio, di base un buon riparatore deve essere in grado di eseguire ogni tipo di intervento sia questo di ordinaria o straordinaria manutenzione, ma oltre a ciò quello che può fare la differenza tra un riparatore ed un altro, è la capacità di eseguire interventi personalizzati interpretando le più disparate esigenze del cliente o all'occorrenza di ottimizzare l'efficienza dello strumento senza che quest'ultima sia specificatamente richiesta... credo così che per la formazione di un buon riparatore si renda indispensabile che quest'ultimo sia anche un valido musicista, e voglio ora ricordare anche l'inventore del sax era lui stesso cresciuto si in un officina di costruzione strumenti musicali, ma allo stesso tempo era un virtuoso suonatore di aerofoni e questa favorevole combinazione di circostanze non può che aver influito positivamente nel suo lavoro... a me inoltre piace pensare che gli strumenti musicali posseggano un anima, e il sapere di riparatori che non siano solamente dediti al guadagno ma che aggiungano al loro operato le migliori intenzioni e il miglior lato dell'animo umano non può che riempirmi il cuore di gioia... poeticamente congedandomi un buon saluto a tutti...
tzadik
13th October 2015, 23:48
Per Brecker lo stesso e qui mi riferisco ad esempio all'altezza delle chiavi che era terribilmente alta (forse per compensare un bocchino il guardala che ha la tendenza a rendere disomogeneo tutto il registro del sax ).
un bocchino che negli anni sessanta non esisteva per nulla.
Cercando su internet alcune foto... e osservando la prospettiva, si scopre che l'altezza delle chiavi non era più alta di quello che puoi trovare su un Serie II "regolato" in maniera standard. (Serie II inteso come strumento concepito 30 anni dopo il Mark VI... a grandi linee).
Chiaramente poi l'effetto di avere chiavi aperte alla stessa altezza... ha effetti differenti se i due strumenti sono (almeno) modelli differenti.
Più verosimilmente è che il setup standard dell'epoca era molto basso... anche perchè poi i volumi sonori in cui si viveva era più basso: i drum set facevano meno volume, il contrabbasso non era ri-amplificato, c'era il piano acustico. Poi aggiungi che gli Otto Link di 50 anni fa' erano molto più brillanti e generavano più volume... le cose si compensavano benissimo! :D
Tutto sto giro di parole per dire che un certo tipo di messa a punto... su un tipo di strumento poteva essere considerata estrema, su uno altro tipo di strumento invece è standard.
Anche se poi magari l'effetto ergonomico (rigidità e risposta della molla) poi magari non è molto diverso.
Poi sono arrivati i Brilhart, subito dopo i Dukoff... e 10 anni dopo circa i Guardala (e i Sugal).
Bluesax
14th October 2015, 20:21
Mah, si ho capito Tza, i tecnici di formula poi hanno un collaudatore.... in linea di massima io non so se porterei il mio sax da uno che si e no caccia fuori una nota.Poi magari neppure alla selmer li sanno suonare :mrgreen:
Blue Train
14th October 2015, 20:45
Ciao Ragazzi,
scrivo per informare che nel mese di novembre a Trento inizierà un corso sulla riparazione degli strumenti musicali a fiato. Il corso è aperto a tutti, si terrà ogni sabato per circa 4 mesi. Il corso
che si tiene da cinque anni è organizzato da una cooperativa di riparatori di grande esperienza, io l'ho scoperto per puro caso cercando in rete. Il costo si dovrebbe aggirare sui 350 euro per i residenti in provincia e 450 per i fuori provincia.
Secondo me è una bellissima iniziativa e da quello che so unica in Italia!
Sinceramente non conosco molti più dettagli di questi, se qualcuno è interessato mi contatti in privato, fornirò il contatto con la persona che lo sta organizzando.
Ciaoooo
Francesco
Giusto per ricordare l'argomento...
fbguitars
12th December 2015, 18:51
Come promesso vi aggiorno sule novità del corso. Purtroppo l'unica novità è che il corso non si è fatto e non si farà, ben che vada se ne riparla per la fine dell'anno prossimo. Sembra ci siano stati problemi organizzativi.
Pazienza, che tristezza, ci contavo proprio!
fbguitars
12th December 2015, 18:54
Ah, dimenticavo una cosa importantissima!!!! Buone feste a tutti!!!!!
mentore86
11th February 2016, 11:10
Salve ragazzi, sono nuovo del forum volevo qualche informazione sul fatto di questi corsi per restauro di strumenti a fiato. cercando nella rete trovo poco e niente. ma vorrei davvero imparare questo mestiere/arte. vi ringrazio per l'attenzione.
mentore86
11th February 2016, 11:12
esistono tutorial almeno per iniziare a studiare qualcosa per quanto riguarda sax e clarinetto. qualcuno può lasciarmi link se esistono. grazie infinitamente.
algola
11th February 2016, 12:26
booo, io ho imparato da solo.
hai un problema e pensa alla soluzione, poi quando l'hai trovata ne cerchi una migliore, quando non ne trovi più prova a mettere in pratica l'ultima.
:)
globe81
11th February 2016, 15:52
Ciò che dice algola è la sacrosante verità.....
Comunque io quel poco che so fare l'ho imparato in primis da questo libro (che però è in inglese):
http://www.shwoodwind.co.uk/Haynes/Haynes_sax_manual.htm
e per secondo guardando quasi tutti i video di youtube riguardanti le riparazioni di sax(e sono davvero tanti).
Ora non sono un riparatore, ma ualcosina di ordinaria amministrazione la so fare.
mentore86
11th February 2016, 18:35
Vi ringrazio ragazzi per le risposte.se qualche altro ha del materiale mi farebbe comodo.grazie
Il_dario
11th February 2016, 23:50
Internet in generale, youtube in particolare é una fonte inesauribile di "tutorial filmati" :wink:
tzadik
12th February 2016, 12:59
Il problema di YouTube però è che tutti possono postare video, ma non tutti quelli che li guardano sono in grado di valutare se il contenuto del filmato è "attendibili".
Quindi... bisogna comunque fare attenzione.
mentore86
12th February 2016, 13:01
Certo si. Per questo cercavo un manuale scritto o illustrato. Vi ringrazio per le risposte
algola
12th February 2016, 13:10
Il problema di YouTube però è che tutti possono postare video, ma non tutti quelli che li guardano sono in grado di valutare se il contenuto del filmato è "attendibili".
Quindi... bisogna comunque fare attenzione.
quoto in toto... diciamo che alcuni video possono dare spunto, altri sono proprio ingannevoli, altri sarebbero da censurare!
ad esempio, le palle magnetiche per le botte servono solo a chi le produce. un famosissimo riparatore in zona le ha comprare e l'unico uso che ne ha mai fatto è il gioco delle bocce.
mentore86
12th February 2016, 13:12
Indicatemi voi qualche canale che puoi aiutarmi a sistemare le cose, e non distruggere un sax o clarinetto. Se esiste qualcuno di attendibile ovviamente.
algola
12th February 2016, 13:14
Indicatemi voi qualche canale che puoi aiutarmi a sistemare le cose, e non distruggere un sax o clarinetto. Se esiste qualcuni di attendibile ovviamente.
devi partire con calma... con piccole riparazioni. ad esempio il cambio del sughero del collo, cambiare un cuscinettino in un clarinetto che già funziona. etc... lascia perdere i video.
Nessuno ti insegnerà un mestiere GRATIS, e chi lo sa fare bene non mette un video su youtube!
mentore86
12th February 2016, 13:16
Piccole cose le ho gia fatte. Soprattutto col clarinetto che è il mio strumento. Ma col sax le cose si complicano. Io vorrei imparare da qualcuno anche a pagamento ma esiste qualcuno a Napoli o zone limitrofe?
tzadik
12th February 2016, 13:16
Nessuno ti insegnerà un mestiere GRATIS, e chi lo sa fare bene non mette un video su youtube!
https://d304k3mn1nwj0a.cloudfront.net/meme/true-story.png
algola
12th February 2016, 13:18
parliamo del cambio del sughero del chiver... operazione banale. ma?
ma per farlo in modo economico (o meglio di profitto) ha tante sfaccettature.
1 quale sughero acquistare?
2 come preparare la striscia?
3 come rimuovere quello vecchio ---> almeno 10 modi diversi per farlo
4 come incollare quello nuovo?
5 che misura ha il bocchino?
6 quanto tempo ci hai messo? quanto ti è costato? il lavoro è soddisfacente?
se usi la testa avrai una buona soluzione, magari non subito quella ottimale, poi valuti il risultato e riprovi la prossima volta...
etc...
segnati le esperienze e usa metodo... così per questo e così per tutto.
mentore86
12th February 2016, 13:19
Grazie algola ...
Il_dario
12th February 2016, 13:55
Non farti demoralizzare dai detrattori delle riparazioni fai da te imparate sul web :wink: , è vero non è tutto oro quello che luccica, ma tante cose interessanti si trovano comunque !
Ci vari riparatori che pubblicano dei video su alcune fasi di riparazione , fai un giro soprattutto sui canali americani .
Compra libri e manuali e poi compra vecchi sax e fai pratica, e vedrai che piano piano riuscirai a fare qualche cosa :biggrin:
https://www.youtube.com/user/abadcliche
https://www.youtube.com/playlist?list=PL7CAB4DD2F8452ADB
mentore86
12th February 2016, 14:05
Appunto qualche titolo di libri manuali?
Il_dario
12th February 2016, 15:01
Del Manuale Haynes te ne hanno gia parlato , non disdegnare poi tutta la sezione "manutenzione" del nostro forum , dove i consigli si sprecano :biggrin:
http://saxforum.it/forum/forumdisplay.php?26-Manutenzione
mentore86
12th February 2016, 15:16
No di titoli ancora nulla ho visto io il manuale di negli se non sbaglio
Il_dario
12th February 2016, 15:31
Scusa ieri ti hanno risposto ...
Ciò che dice algola è la sacrosante verità.....
Comunque io quel poco che so fare l'ho imparato in primis da questo libro (che però è in inglese):
http://www.shwoodwind.co.uk/Haynes/Haynes_sax_manual.htm
e per secondo guardando quasi tutti i video di youtube riguardanti le riparazioni di sax(e sono davvero tanti).
Ora non sono un riparatore, ma ualcosina di ordinaria amministrazione la so fare.
Il manuale di Francesco Neglia , si :
http://riparareilsaxofono.altervista.org
mentore86
12th February 2016, 15:32
È fatto bene come manuale? Mi sai dire il costo se l hai letto? Grazie mille e scusami se ti tempesto di domande.
Il_dario
12th February 2016, 15:38
Qui sul forum c'é una recensione .....
http://saxforum.it/forum/showthread.php?15409-quot-Saxophone-Manual-quot-by-Stephen-Howard-Haynes&highlight=Haynes
Costa una trentina di euro ...
http://www.amazon.it/Saxophone-Manual-Step---Step-Maintenance/dp/0857338404/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1455284339&sr=8-1&keywords=howard+haynes
mentore86
12th February 2016, 15:41
Sei gentilissimo il_dario
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