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Visualizza Versione Completa : fiato occorrente per tenore e flauto traverso



gf104
25th June 2011, 09:44
occorre più fiato a suonare il tenore o il flauto traverso...

Colosax
25th June 2011, 13:07
Suppongo per il tenore, ma il fatto è che va direzionato diversamente per la formazione del suono!

re minore
26th June 2011, 08:59
L'unica risposta che mi sento di dare e' che il fiato non deve essere un problema ne' sul tenore ne' sul flauto. Se e' un problema vuol dire che ti manca un minimo di tecnica.

gf104
26th June 2011, 20:13
grazie re minore ma per ora il fiato fortunatamente non mi manca, il mio era un quesito puramente accademico - chi suona i due strumenti (Modern Big Band,Alessio Beatrice, altri?)) forse può dirci le sue impressioni in merito

ModernBigBand
27th June 2011, 01:37
Fare un paragone tra un flauto e un saxofono è un po' come chiedersi se corre di più una Ducati o una Ferrari, bisognerebbe contestualizzare il tutto, a maggior ragione se si considera la variabile del setup nel tenore che può variare dal richiedere una pressione pari ad un alito fino a richiedere qualche migliaio di bar come nel setup di Cisi piuttosto che di Ernie Watts.
Inoltre mentre nel sax si utilizza un'imboccatura "chiusa" (ovvero le labbra serrano il bocchino impedendo fuoriuscite d'aria, massimizzando il tal modo anche la resa), nel flauto si utilizza un'imboccatura "aperta" che presuppone una corretta impostazione del labbro inferiore e superiore al fine di garantire la giusta insufflazione.
In linea del tutto teorica, ipotizzando un setup "facile", il tenore risulta più leggero del flauto, strumento quest'ultimo che se non suonato con una impostazione corretta diventa particolarmente ostico da gestire (parliamo sempre a livello di fiato).

gf104
27th June 2011, 08:01
ModernBigBand@: molto chiaro grazie ;)

masto
27th June 2011, 08:07
Bisognerebbe capire cosa intendi per fiato; se intendi dire quanto spesso è necessario prendere aria (per esperienza personale però mi posso riferire solo a soprano, clarinetto e contralto) col flauto bisogna respirare molto più spesso; ma è naturale che sia così, una parte dell'aria viene necessariamente sprecata dovendola indirizzare verso uno spigolo.

gf104
27th June 2011, 08:28
Sì masto, forse col flauto occorre respirare più spesso ma non ne sono molto convinto e penso che alla fine sia solo una questione di tecnica senza entrare troppo nei particolari...

fcoltrane
27th June 2011, 10:00
mmmmmm
se si intenda la quantità d'aria è un conto, se la pressione o spinta è un altro
se infine si intenda lo sforzo è un altro ancora.
ciao fra

gf104
27th June 2011, 10:19
eh sì fra, come temevo, la faccenda si complica ma comunque quantità d'aria, pressione, spinta e sforzo sono tutti parametri riconducibili alla tecnica...

sariosax
30th June 2011, 16:52
Mah, stando a quello che mi dice il mio collega di flauto è il flauto indubbiamente! :roll: C'è molta perdita di aria quando di insufla nella testata! :smile: Ros! ;)

gf104
30th June 2011, 19:26
Così sembra anche a me Ros...però la padronanza della tecnica ti aiuta a disperdere meno aria fermo restando che le variabili in gioco, come afferma fcoltrane, non sono poche e comunque anche il mio feeling dice che, genericamente, occorre più aria nel flauto che nel tenore. chi suona entrambe gli strumenti a un buon livello potrebbe illuminarci! capisco che la mia domanda è molto semplice ma la risposta non lo può essere in quanto occorre prendere in considerazione le varianti già menzionate da fra e su quelle ricamarci sopra mica poco....forse conviene pensare alle vacanze :D

juggler
1st July 2011, 13:31
Conviene fare un po' di chiarezza.
Se si suona uno strumento a fiato, occorre fiato (lapalissiano)...ma quale fiato?
In generale, possiamo fare una distinzione fra strumenti ad "iper-ventilazione" e strumenti a "ipo-ventilazione".

Nella prima categoria, possiamo mettere tutti gli ottoni, sax, flauti clarinetti;
nella seconda, tutti gli strumenti ad "ancia doppia": quelli della ns. tradizione, oboe, fagotto, corno inglese ecc.
In questi ultimi, lo strumentista non riesce mai ad esaurire tutto il fiato che ha a disposizione:
sembrerebbe un vantaggio, in realtà può dare non pochi problemi respiratori...
Questi strumentisti per non incorrere in patologie anche gravi, devono imparare a fare il "respiro dell'anatra":
l'anatra prima di emettere un suono, espira un po' di fiato dal naso.

Nel sax, il convogliamento del fiato è dato dal set-up usato...
nel flauto, come ha detto MBB, l'imboccatura è libera, aperta...
il soffio libero che chiunque può sperimentare soffiando in una bottiglia vuota.

L'impostazione dell'emissione, in tal caso, è estremamente importante:
la posizione delle labbra sul flauto dipende da tanti fattori:
allineamento dei denti, tipo di labbro (sottile, carnose, sporgenti, rientranti ecc.)
e questo porta il suonatore con determinate caratteristiche
a spostare lievemente la centratura emissiva
a destra o sinistra...

Il flauto richiede molto fiato nell'ottava grave (estremamente faticosa)
e nella 3^ ottava (dove si pone il problema d'intonazione e di risultare molto crescenti)
è uno strumento che "ottaveggia": non esiste portavoce,
le posizioni sono le stesse per tutte le 3 ottave (le posizioni "a forchetta" della 3^
ottava, servono solo per facilitare l'emissione: il E è il suono piu' critico di questa ottava
perchè sempre leggermente "stonato" e poco pronto.
Quindi, l'emissione viene calibrata rispetto allo spessore dei suoni
nelle 3 diverse ottave, di cui la parte centrale è quella piu' agevole.

Chi suona il sax (provenendo dal clarinetto) e suona pure il flauto
generalmente, non ha un suono pieno
ma schiacciato e privo di armonici: questo limite dipende dal fatto
che il suonatore tende a pressare un po' troppo la boccoletta contro il labbro
il suono risulta così misero e c'è una maggiore perdita di fiato che si disperde...
Si ottiene una sonorità piena:
mantenendo la pressione morbida e la miglior centratura possibile
e un poderoso sostegno del diaframma;
quando manca il sostegno del diaframma, il suono è fiacco,
tendente al calante ed è piu' "ventoso"
che magico e portentoso.

gf104
1st July 2011, 14:45
juggler: un bel passo avanti verso la chiarezza :D

gf104
1st July 2011, 14:50
juggler mi correggo: un bel... Giant Step!

cicciospino
3rd July 2011, 20:39
ciao
porto la mia personale esperienza di tenorista che ha iniziato a studiare, da autodidatta, il flauto traverso.
Il flauto richiede uno sforzo fisico senza paragoni.
I primi tempi avevo problemi di iperventilazione con momenti di capogiro.
E sono pure abbastanza grosso....

Ti confermo tutto quello che dice Juggler anche la tendenza a schiacciare la boccola sul labbro.
Avevo anche io questo difetto con la conseguenza che il suono si imporisce.

Però tutto si risolve con la pratica, l'uso del diaframma, e magari un maestro che ti spieghi come impostare l'imboccatura dello strumento.
Meglioevitare il fai da te come ho fatto io.

ciao

gf104
3rd July 2011, 22:40
@cicciospino: grazie per il tuo post e mi raccomando non svenire col flauto!

seethorne
6th July 2011, 16:49
azz
io pensavo che bisognasse stare attenti a non suonare il flauto già solo guardandolo mentre per suonare il tenore bisogna avere polmoni a turboreattore nucleare...

juggler
7th July 2011, 19:49
Piccole note di completamento a quanto già detto.

Nella zona grave dello strumento (parte piu' pesante: Eb, D, Db, C e B - se il trombino prevede anche questa nota, non presente su tutti i flauti)
il labbro inferiore subisce un leggero stiramento ovvero durante la colonna d'aria lenta, che produce i suoni gravi.

Nei suoni acuti (A, Bb, B, C, C#, D) il labbro si restringe sensibilmente per produrre colonne d'aria veloci.

Le zone e i suoni descritti sono quelli che abbisognano di una grande capacità polmonare e di una spinta di diaframma
vigorosa: senza questi presupposti, il flautista si vede solo, ma non si sente, soprattutto in contesti dove la potenza sonora
"schiaccia" letteralmente la sonorità del flauto, come accade, ad esempio, con una big band.

gf104
7th July 2011, 21:36
:D :D :D

Mister D
23rd September 2011, 13:19
nella seconda, tutti gli strumenti ad "ancia doppia": quelli della ns. tradizione, oboe, fagotto, corno inglese ecc.
In questi ultimi, lo strumentista non riesce mai ad esaurire tutto il fiato che ha a disposizione:
sembrerebbe un vantaggio, in realtà può dare non pochi problemi respiratori...
Questi strumentisti per non incorrere in patologie anche gravi, devono imparare a fare il "respiro dell'anatra":
l'anatra prima di emettere un suono, espira un po' di fiato dal naso.


Interessantissimo e...che precisione nella spiegazione generale! Complimenti davvero! :bravo:

Gsax786
25th September 2011, 18:38
Nel sax, il convogliamento del fiato è dato dal set-up usato...
nel flauto, come ha detto MBB, l'imboccatura è libera, aperta...
il soffio libero che chiunque può sperimentare soffiando in una bottiglia vuota.


Ho suonato il flauto traverso negli ultimi due anni, prima di passare al sax alto, posso dire che il mio più grande problema è sempre stato quello di avere sufficiente fiato, cosa che con il sax non succede.
Questo perché la "barriera" creata dall'imboccatura del sax deve, nel flauto, in qualche modo essere creata dalla chiusura delle labbra e per me questo è veramente ostico.
Comunque riporto quanto è scritto su "Il flauto traverso" di Gianni Lazzari, pag.330: ... Tra gli strumenti a fiato il flauto è quello che richiede il massimo dispendio di aria al più basso livello medio di pressione interna (tanta aria a bassa pressione). ...