PDA

Visualizza Versione Completa : Posizione della mano destra sulla tastiera del tenore



Mad Mat
11th December 2011, 19:44
http://1.bp.blogspot.com/-X6pJxR7Zox4/TuTgiSBhEaI/AAAAAAAAA4M/3aMFzkIk-70/s320/folder.jpg

Non so se questa foto rappresenti effettivamente la mano di Joshua Redman, ma in ogni caso riproduce l'immagine di una posizione della mano destra che ritengo molto efficace.

Come potete notare le chiavi di FA MI e RE non vengono chiuse appoggiando sulla madreperla i polpastrelli bensì la parte interna delle dita corrispondente più o meno alla seconda falange.

Personalmente, fino a qualche tempo fa, chiudevo le chiavi della mano sestra appoggiando i polpastrelli sulle madreperle. Poi però guardando con attenzione un video di Brecker (una registrazione dal vivo di Blue Bossa che trovate facilmente su youtube) ho notato che il grande B. utilizzava questa posizione della mano molto avanzata verso la campana.

Ho provato ad utilizzarla ed ho sperimentato che è effettivamente molto efficace perchè le dita tendono a restare sempre appoggiate sulla tastiere ed inoltre perchè la mano viene naturalmente a trovarsi in una posizione più vicina alle chiavi laterali del gruppo SIb DO FA. Si ha quindi una maggiore precisione nei passaggi veloci che prevedono l'utilizzo del SIb laterale.

Avete mai utilizzato questa posizione? Cosa ne pensate?

So di essere uno scroccone di "dritte" ma mi piacerebbe sopratutto sapere cosa ne pensa David B :ghigno:

xavabal
11th December 2011, 19:56
Interessante proverò:-)

STE SAX
11th December 2011, 20:45
io sono anni che suono in questo modo e ti diro' che anche la mano sinistra la tengo piuttosto avanzata in modo da avere il polpastrelli oltre le madreperle. In questo modo ho notato che non stacco piu' le dita dai tasti e faccio meno strada sulle chiavi dal re in su, oltre ad avere una velocita' decisamente migliore.

Filippo Parisi
11th December 2011, 20:52
Concordo, c'è una sensazione di maggior feeling e controllo. Ed aggiungo che io non sono di quelli che muovono poco le dita, ma mi ci sto concentrando per cercare di far sì che facciano meno strada, ovviamente senza perderci il sonno.....ah, sopratutto sul tenere più vicini alla loro sede i mignoli.

docmax
11th December 2011, 22:31
Proveró anche se mi pare strano che non abbiano potuto apportare modifiche se fosse davvero così proficua la posizione. Uno spunto di sperimentazione... Vi dirò anch'io la mia impressione.

phatenomore
11th December 2011, 23:15
Aspettiamo David B... nel frattempo i miei 2 cent: per diversi anni ho suonato con le dita di entrambe le mani (mignolo sinistro a parte) praticamente dritte, azionando le chiavi con la falangina (la seconda).

Effettivamente dà una sensazione di maggiore naturalezza, ma alla fine è solo una questione di testa e non di dita...alla lunga poco cambia...

bigdogsax
12th December 2011, 18:03
Conoscete l'espressione "Feel the pearls"? E' una frase dei grandi " old cats" che tradotta letteralmente vuol dire "sentire le perle", cioè avere il contatto più costante possibile delle dita con la madreperla dei tasti, e poco importa con quale parte delle mani andiamo a toccarla, l'importante è avere un movimento, un'escursione delle dita meno ampia possibile. Anch'io avevo notato in alcuni video di grandi jazzisti queste posizioni, in particolare della mano destra e provando ho effettivamente notato che si acquisisce un feeling diverso con lo strumento che ti permette in alcuni passaggi di rendere meglio. Del resto se andiamo ad osservare i rari video dove si vede Parker suonare, sembra che stia fermo con le mani, anche sui virtuosismi veloci...Feel the pearls...

Buone feste

BigDog

phatenomore
12th December 2011, 21:23
...dimenticavo... è praticamente certo che non tenendo i polpastrelli sulle perle sia necessario far settare i tamponi in modo leggermente diverso (è minore la pressione che si esercita in chiusura e l'angolo di incidenza diverso)...

tzadik
13th December 2011, 01:06
La maggiore agilità si ha quando la mano mantiene una posizione tanto più vicina alla posizione che ha la "mano morta", quindi ovviamente la mano non deve essere molto arcuata.
Per "in-arcuata" o si "manda indietro" il pollice (cosa scomodissima almeno con i thumb rest "normali") o si "mandano avanti" le altre dita. :zizizi))
In alcuni video, Parker sembra quasi che le mani non le muovesse nemmeno (filtriamo il fatto che aveva le mani molto "tozze").


è praticamente certo che non tenendo i polpastrelli sulle perle sia necessario far settare i tamponi in modo leggermente diverso (è minore la pressione che si esercita in chiusura e l'angolo di incidenza diverso)...

La risultante delle forze sarà diversa... ma se la meccanica non è di burro il tampone seguirà la stessa traiettoria e quindi andrà a chiudere nello stesso modo. :mha!(


... comunque guardando alcuni video, Coltrane teneva le mani in una posizione radicalmente opposta (polpastrelli sulle madreperle e mani rannicchiate) e Coltrane aveva pure le mani enormi.

docmax
13th December 2011, 10:11
La mano è una entità molto complicata da studiare nella fisiologia (e lo rimane nella patologia, territorio nel quale un reumatologo combatte quotidianamente).
Se parliamo di strumenti musicali come il sax dove la mano esercita movimenti ripetuti, nel progetto dello strumento si cerca di ottenere il massimo concesso dall'ergonomia, al fine compiere tutti questi movimenti "comodamente".
Complica ancora la progettazione l'estrema variaiblità individuale: come grandezza della mano si passa da una XS 18 cm a una XXL 30 cm (distanza dalla piega del polso alla punta del medio). Non sembra emerso da studi recenti una importante varietà interetnica sulla superficie della mano.
Quindi si capisce come chi come "taglia" della mano è nel mezzo, nella posizione neutra rilassata delle dita, poggia proprio sulle madreperle della tastiera del sax; chi invece ha una mano alla Redman o deve trovare accorgimenti per restare più vicino al sax spostando le dita al di là dei tasti oppure, come Coltrane, adotta una posizione più arcuata delle dita stesse in modo da cadere sulle madreperle dei tasti.
Ci avvantaggia che con il sax non dobbiamo fare dei passaggi a volte impossibili come accada per altri strumenti come per es. il violino nelle posizioni "alla Paganini" dotato di un fisico molto, molto particolare.

Io ho provato a suonare come ci ha fatto vedere Mad Mat e, data la minuta dimensione della mia mano, non ho trovato miglioramenti a spostarmi dai tasti, anzi sono peggiorato decisamente nella performance (ma non nel suono e nella chiusura dei tamponi).

Infine (un OT scusatemi per fare un salto nella patologia) chi ha maggiore elasticità della mano si trova bene con tutto, vintage e nuovo, posizioni spostate e non; chi invece ha maggiore rigità della mano (artrosi-artrite, gotta condrocalcinosi e diabete per es. sono le cause di irrigidimento articolare) soffre se non viene messo a suonare con strumenti ergonomicamente migliori: forse è per questo che io mi trovo meglio con i nuovi sax. ;).
Una ultima raccomandazione medica: non andate a suonare dopo aver utilizzato strumenti vibranti o aver irrigidito le vostre articolazioni con lavori manuali, o anche dopo aver scaricato strumenti senza protezioni (guanti); le mani sono delicate, vanno protette altrimenti finireste per arrabbiarvi con voi stessi per uno scarso risultato provocato da una mano non perfettamente tutelata.

STE SAX
13th December 2011, 12:27
dillo a me Doc che con un gruppo suono sax e percussioni, e dopo aver pestato sulle congas nei pezzi latini mi tocca subito dopo svisare sui bepop con le dita che sembrano dei wurstel ....

docmax
13th December 2011, 12:38
Beh questo Stefano è veramente un "suicidio" per le mani...

bigdogsax
13th December 2011, 13:55
Ehhh, beh, ragazzi, penso che un pò a tutti noi che suoniamo sarà capitato di dover trasportare A MANO casse, impianti voce, mixeroni o quant'altro, magari in inverno all'aperto e poi con le mani rattrappite dover suonare subito dopo...che tragedia!!!

docmax
14th December 2011, 13:11
Guanti e protezioni: purtroppo la maggior parte di noi non ha abitudine a sollecitare le articolazioni delle mani mentre ha ben allenate braccia e gambe. Pertanto un piccolo sforzo per le grosse leve si traduce con una ripercussione forte per le piccole leve come le dita.

Tornando alla personale esperienza riguardo le posizioni delle dita sul sax, voi forumisti di calibro cosa ci dite?

ModernBigBand
14th December 2011, 14:02
La posizione delle mani è, al pari ad esempio della posizione del labbro inferiore, un elemento che tende a variare da saxofonista a saxofonista sulla base della propria costituzione corporea (prima delle preferenze personali).
Chi ha mani grandi e dita molto lunghe ha difficoltà a mantenere la mano destra in posizione "canonica" per cui è quasi costretto ad "inserire" maggiormente la mano nello strumento, trovandosi quindi con le madreperle sotto le falangine (o seconde falangi): eventualmente potrebbe provare ad arcuare maggiormente le dita però è una posizione che non tutti riescono a mantenere (tra le due risulta più comoda la prima).
Tuttavia, escluso Gianni Morandi e pochi altri, credo che chi sceglie deliberatamente quella posizione "allungata" nonostante abbia una mano nella media come dimensioni, lo faccia esclusivamente per un vezzo personale o comunque per una preferenza che non si fonda su particolari basi oggettive.
Chi non possiede delle mani/dita lunghe, per utilizzare la posizione alla Redman deve compiere un lavoro di estensione delle dita innaturale, un errore analogo a quello che commettono le persone che, vedendo i grandi saxofonisti di colore (che per natura sono dotati di labbra molto carnose), suonano con il labbro inferiore arrotolato fin sotto ai piedi.
La posizione migliore della mano è quella in cui la stessa è rilassata e quindi priva di ogni tensione negativa.
Provate ad immaginare di prendere un bicchiere d'acqua (di quelli un po' larghi) senza esercitare alcuna pressione/forza su di esso: se tirate indietro la mano noterete che essa tende a chiudersi per la naturale elasticità dei tendini; questa naturale tensione "positiva" (nei confronti del movimento di chiusura della mano), anche se in maniera impercettibile, aiuta ad avere un'azione più fluida delle dita che lavorano così nella maniera più consona. Idealmente bisognerebbe cercare di riprodurre il gesto sulla meccanica del saxofono...la mano in posizione da "presa" è quella che risulta mediamente la più efficace e corretta dal punto di vista formale. Ovviamente non si deve commettere neanche l'errore opposto, ovvero arcuare troppo le dita e arrivare a premere le madreperle con la punta del polpastrello: in medio stat virtus, per cui sarebbe ottimo se si riuscisse a premerle con la parte centrale/inferiore del polpastrello. Chiaro comunque che queste sono indicazioni di massima, purtroppo ognuno di noi è costretto ad adattarsi al proprio fisico: paragonato a quello della foto il mio dito mignolo conta una falange in meno tanto per dire... ;)