Visualizza Versione Completa : Consigli per improvvisare!
Berna
12th June 2016, 18:24
Ciao a tutti, volevo chiedervi se potreste darmi qualche consiglio per improvvisare nel jazz.
So che il jazz si basa sulla cadenza perfetta 5 grado - 1 grado.
Io sto già studiando tutte le scale, ma mi possono bastare quelle o devo fare qualcosa d'altro?
Grazie in anticipo per la risposta. :biggrin:
Novecento
12th June 2016, 18:43
Fatti guidare da un maestro.
Se ti serve un libro di riferimento, ti consiglio JazzMaster Cookbook - Jim Grantham.
Buona musica!!
gene
12th June 2016, 20:40
....... ho già studiando tutte le scale, ma mi possono bastare quelle o devo fare qualcosa d'altro?
So che il jazz si basa sulla cadenza perfetta 5 grado - 1 grado ........
Penso che devi ancora iniziare, seriamente, e senza essere irriguardoso, dico che non hai capito ancora nulla ..... il jazz non lo hai mai ascoltato, sono convinto, non hai il tuo eroe di riferimento, i tuoi dischi preferiti ....
cose da fare ...... in primis capire se ti piace il jazz, come ....ascoltare dischi jazz, vedere concerti jazz, imitare, questo è già un inizio per capire cosa significa improvvisare (capirai che non esistono "tanti tipi di jazz "...). dopodichè fai questo esperimento, prendi una base, uno standard qualsiasi, visto che sai che il jazz si basa sulla cadenza perfetta 5 grado - 1 grado ........ (NON E' COSI') e visto che hai già studiando tutte le scale (QUALI ???) vedi cosa riesci a tirarne fuori ...... ci risentiamo dopo l'esperimento .....
algola
12th June 2016, 22:08
ciao berna, improvvisare non è difficile, anzi...
- le scale da imparare sono molte poche, 4.
- le progressioni nel jazz sono molte di più della dominante - tonica
- ascolta ascolta ascolta
- serve un maestro che ti segue, a seconda del tuo grado di scolarizzazione musicale
un saluto
Peter Kien
13th June 2016, 00:08
- le scale da imparare sono molte poche, 4.
un saluto
diciamo 36... (4 x 12)
scherzi a parte, quoto algola!
justinezio
13th June 2016, 08:16
4?
fcoltrane
13th June 2016, 10:21
"......o devo fare qualcosaltro?"
certamente se ti interessa imparare ad improvvisare ti conviene conoscere gli accordi.
inizia con quelli semplici per poi considerarli estesi e poi alterarli.
lo stesso studio delle scale che rappresenta la base (il punto 0) della tecnica può in alcuni casi risultare controproducente.
se invece procedi con criterio metti a frutto più rapidamente ciò che impari.
resta solo da stabilire quale sia il "criterio " che ti consenta un veloce apprendimento ........
algola
13th June 2016, 10:40
4?
maggiore
minore melodica ascendente
diminuita
per toni
(c'è anche la scala blues)
rif.jazz theory book mark levine
justinezio
13th June 2016, 11:40
Ok, capito, anche se inglobare tutti i modi della maggiore e della minore melodica in due uniche scale mi pare un po' riduttivo. Lo so che le note sono quelle, ma ogni scala ha le sue peculiarita'. Tipo se io ti dico "fammi sentire la sonorita' di E frigio", (senza base e basso) e tu suoni Cmaj, boh, non so se la sentiro'.
Tant'e' che molti fanno studiare i modi non in senso verticale (tipo adesso facciamo tutti i modi di C, poi tutti i modi di D) ma orizzontale (adesso facciamo Cdorian, poi Ddorian, poi Edorian ecc ecc)
Infine la min armonica non e'che proprio non esista ;-)
E la maggiore armonica? :wink:
justinezio
13th June 2016, 11:49
e cosa suonerebbe Mark Levine su un CminMAJ7(#11) (soprattutto so cosa ci suonerei io, un bel niente ;-)
algola
13th June 2016, 11:57
ok ok ok... poi ogni stile, ogni periodo e ogni progressione ha la sua peculiarità e le cose diventano molto complicate e anche personali (del proprio gusto e intenzione).
però è molto rassicurante far sapere al principiante che con sole 4 scale si coprono tutte le sigle degli accordi ;)
algola
13th June 2016, 12:00
e cosa suonerebbe Mark Levine su un CminMAJ7(#11) (soprattutto so cosa ci suonerei io, un bel niente ;-)
io saprei benissimo cosa suonarci... un pausa di 4 quarti! ahahahaha
SAXFOH79
13th June 2016, 17:57
Improvvisazione = scale? ??
:laughing:
L'Anima???
Ovviamente bisogna conoscere quanto detto sopra su armonia ecc..
Ma "secondo me"..Suonare pensando troppo alle note porta a Scarsi risultati. ..
Un solo è fatto di "sentimenti";di ciò che la situazione ed il momento ti porta,il feeling dei musicisti che ti accompagnano e tanto altro ancora. .
Io preferisco essere trasportato e trasportare nell'improvvisazione ..
Fare scale è un buon esercizio per sciogliere le dita!
Come ti è stato detto "ascolta i grandi" e fai entrare nella tua mente non solo le note;ma il modo di pronunciare! !se puoi osserva i loro video e fai attenzione alle loro espressioni. ."Sofferenza,gioia"!!
Quello che c'è dentro e fuori un musicista è "Improvvisazione"!!!
algola
13th June 2016, 20:23
Un grande assolo di jazz è costituito da: 1% di magia, 99% di cose che sono spiegabili, analizzabili, categorizzabili e fattibili. cit.
fcoltrane
13th June 2016, 20:43
è anche vero che puoi conoscere le scale e non avere idea di come si improvvisa.
per anni ho studiato le scale orizzontalmente e questo ha rallentato parecchio l'apprendimento della improvvisazione (del jazz riferito agli standards)
algola
13th June 2016, 21:40
scusa, ma a cosa ti riferisci quando parli di scale orizzontalmente?
fcoltrane
14th June 2016, 09:59
posto questo articolo che presenta spunti problematici.
http://www.jazzitalia.net/lezioni/carlopasceri/cpas_lezione6.asp#.V1-ynlf7Kt8
il termine orizzontale riferito alle scale (non so se usato a sproposito) lo contrapponfo al termine verticale riferito agli accordi.
per lungo tempo ho studiato le scale in maniera "pedissequa "
e quindi ad esempio :do re mi fa sol la si do ascendente
e poi do re mi fa sol la si do discendente . (do maggiore)
poi parto dal sesto grado e suono la relativa minore
la si do re mi fa sol la si do ecc... (la minore)
il secondo passaggio è stato scoprire i modi (il dorico prima degli altri)
questo tipo di studio mi ha portato negli anni a seguire sempre gli stessi percorsi con una prevalenza meccanica (le dita comandano )e di suoni (l'orecchio riconosce
una scala dorica o un errore nella successione ) rispetto al reale significato dei suoni utili per una improvvisazione.
il primo aspetto negativo di questo approccio lo scopri nel momento in cui devi improvvisare su una semplice struttura di accordi.
un esempio concreto :
D- G7 C
su una progressione di questo tipo più volte ho sentito spiegare che in questo caso è utile utilizzare la scala di C maggiore ...... magari scala di D dorico G misolidio C maggiore.
ed allora cosa fa il povero studente : pedissequamente suona quelle note ma sente che l'improvvisazione è davvero una cacata. (ed utilizzo un eufemismo)
poi senti magari un grande musicista e trascrivendo ti accorgi che effettivamente a volte le note utilizzate sono proprio quelle .
penso ad esempio ad alcune trascrizioni del grade Chet Baker o Coltrane.
ed allora ti chiedi ma quale è la differenza tra una pippa ed un grande improvvisatore?
la successione delle note?
la scelta delle note?
il suono?
ciascuno ha la sua risposta .....io dopo anni credo che sia utile sin da subito cominciare a ragionare pensando agli accordi e attribuendo "un valore alle note diverso"
ed altro aspetto importante sapere sempre dove stai andando ......ossia ragionare per obbiettivi
(chi siete dove andate un fiorino)
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