Stavo ascoltando poco fa alcuni pezzi di Trane con batteristi diversi, il "solito" Elvin in A love supreme e Welcome e Roy Haynes in Dear Lord...Ora, è chiaro che è abbastanza normale che chi collabora per più tempo con un solista, sarà solitamente più immerso nella situazione e complessivamente suonerà in modo migliore e più interessante ma, la differenza, a mio parere devastante tra gli interventi "strutturali" e "melodico/ritmici" tra i due è veramente impressionante...
Cioè, ascoltando la bellissima composizione Dear Lord, dove, a quanto pare, registrò haynes perchè elvin stava chissà dove (magari a farsi di eroina o in carcere...), si sente una batteria molto scontata, a volte gli "stacchi" sono poco precisi e poco adatti a ciò che fanno gli altri, insomma, pur essendo roy un batterista eccelso, non fa una gran figura in quella registrazione...
poi ascolti Welcome e soprattutto song of praise e noti come la batteria si inserisce come fosse uno strumento non percussivo ma totale, della stessa importanza di un pianoforte, con vari interventi e presenza piena e costante, con classe sopraffina e potenza unica, ovviamente, il batterista, è Elvin Jones...io non sono molto bravo a spiegare le sensazioni a parole, ma se qualcuno potesse ascoltare questi brani uno dopo l'altro potrebbe forse capire cosa intendo...
Ovviamente, quanto detto, non vale solo in questo caso specifico, ma in diversi altri, che magari qualche forumista potrebbe elencare per confrontare...
Viva per sempre il quartetto di Trane!