• Stefano "Cocco" Cantini

    Autore: Alessio Beatrice


    Ecco a voi amici di Sax Forum questa intervista esclusiva ad uno dei più grandi saxofonisti italiani e non solo: Stefano "Cocco" Cantini. Grazie per la sua disponibilità e la sua simpatia, per me è stato davvero emozionante conoscere Stefano, il sassofonista che preferisco e che mi trasmette sempre grandi emozioni. Ed ora l'intervista.

    - Sei considerato uno dei più grandi sax italiani e non solo: puoi dirci qual'è il tuo segreto..?
    Non esistono segreti o ricette per arrivare velocemente a grandi livelli,bisogna applicarsi tanto e all’inizio (lo dico per i giovani) trovare l'insegnante giusto che ti segue e ti delinea un percorso di crescita serio. Gli Aebersold come dimostra la battuta 8, pagina 5, del volume 3(2/5/1) per esempio sono una cagata ignobile e che soprattutto in teoria costringerebbero i ragazzi a studiare 2000 scale prima di riuscire ad improvvisare. Studiate le tonalità!! Loro sono come un’autostrada che vi porta lontano. Fate i riferimenti, imparatevi le 12 tonalità come fraseggio generale e se dovrete suonare il F lidio dovrete solo ricordare che è il 4 grado della tonalità di C. Imparatevi le minori armoniche, le minori melodiche (armonizzandola troverete il mondo) e i primi 2 cromatismi per cominciare. Ad esempio i primi 2 cromatismi in C che sono il F# e il G#, valgono per tutte le scale della tonalità di C. Le cose da memorizzare sono molte meno di quello che questi metodi sbrigativi ma inutili dicono e soprattutto il senso della tonalità renderà tutto più melodico. Regalerò in seguito al sito alcuni miei esempi facili e altri difficili,dentro la tonalità e fuori di essa.

    - Come e quando hai iniziato a suonare il sax?
    Ho cominciato a 6 anni con la tromba nella banda di Follonica,poi il clarinetto con il quale mi sono diplomato ma già a 11 anni avevo un tenore americano che si chiamava Link Holt, naturalmente faceva schifo ma mi sembrava una meraviglia.

    - A chi ti sei ispirato?
    Fin da bambino amavo Coltrane e lo amo ancora, credo che tutti noi dobbiamo a lui tanto. Naturalmente ho amato altri musicisti ad esempio Woody Show,grande trombettista precursore nelle dissonanze melodiche.

    - Dopo tanti anni, come mantieni il tuo livello?
    Scala cromatica lentissima tutti i giorni. Bach cosi mi esercito e penso a cosa mi pare. Poi quando suono davvero cerco di farlo sempre con la massima intensità in qualsiasi situazione.

    - Che strumenti e setup usi?
    Tenore Selmer Mark6 prima serie argentato con ottolink 7* in ebano
    Soprano Borgani vintage con bocchino berg larsen 75 in ebano
    Ance Rigotti n°3 per entrambi

    - Che cos'è per te il "bel suono"?
    Il suono che a me piace è il suono che ti fa riconoscere da tutti gli altri. Ad esempio ho sempre suonato il soprano Yamaha 62 che peraltro è un bellissimo strumento,con, credo un suono come ha detto Down Beat in una recensione riconoscibile al mondo, ma adesso ho scelto il Borgani perché a un carattere ancora più marcato. Vedi, ho scelto uno strumento non per la meccanica o per il timbro carino ma che mi differenziasse ancor di più.

    - Hai lavorato con i più grandi artisti, da Dave Holland a Chet Baker, da Ray Charles a Phil Collins ed hai dedicato il tuo disco "Niccolina al mare" al compianto Michel Petrucciani. Cosa ti hanno lasciato?
    Da tutti i grandi ricevi tanto e tutti i grandi sono persone generalmente eccezionali e umili.

    - Qual'è il tuo rapporto con la musica classica?
    Adoro la musica classica poco i musicisti che la eseguono. Tranne casi rarissimi e soprattutto in Italia gli esecutori soprattutto gli archi sono ad un livello scarsissimo. I nostri conservatori funzionano poco e male,ma mentre abbiamo una grande tradizione di ottoni per il resto...

    - Cosa consiglieresti ad un giovane e talentuoso studente che ha appena finito gli studi?
    Di crearsi un gruppo suo, con musicisti con cui condivida più cose possibili,non solo musicali,studiare insieme e creare insieme. Sviluppare l’interplay.

    - Si discute molto del momento del jazz. Secondo te a che punto siamo?
    In questo momento non c’è una guida che ti dia certezze. Ricordo il vuoto mentale dopo la morte di Miles. E’ un momento difficile in cui però noi Italiani se non scimmiottiamo gli altri possiamo veramente tirar fuori cose bellissime che gli altri si sognano.

    - Cosa ne pensi di internet nel campo della musica?
    E’ la strada da percorrere, per la conoscenza.

    - Come nasce un tuo album o brano?
    Dietro c’è sempre un Idea, ad esempio il mio ultimo lavoro “L’amico del vento” è nato proprio perché amo anche la musica classica cercando di rompere questo maledetto preconcetto della divisione della musica in etichette. Ma ti garantisco che per trovare degli archi che non facessero solo tappeti ma che suonassero con time è stata dura. Per i pezzi ho un pianoforte dove dormono fissi i miei gatti e quando la musica passa io non faccio altro che trascriverla. Questa è una battuta di Rossini mi sembra, ma è la realtà.

    - Progetti futuri?
    Un altro disco con l’Egea a mio nome da registrare in ottobre credo,ancora non so la formazione. Deciderò in funzione della musica che passerà da casa mia.

    - Vuoi dire qualcosa agli amici di Sax Forum?
    Tutti a vedere il GREY CAT jazz festival in provincia di Grosseto di cui sono il direttore artistico. Quest’anno suono a Follonica con Bollani e 2 svedesi da paura il 18 agosto e con Kenny Wheeler a Massa Marittima il 23 agosto.
    E noi raccogliamo volentieri l'invito...

    Sito Internet: www.stefanococcocantini.it