Buongiorno a tutti.
Grazie innanzitutto per l’accoglienza.
Cerco di presentarmi, mi chiamo Giomaria e sono nato nel 1966.
Il mio approccio con la musica è stato abbastanza precoce per “contagio familiare” (nonno e zii paterni dilettanti appassionati), e mi ha portato a iscrivermi alla scuola media annessa al Conservatorio. Ho iniziato lo studio del clarinetto, cercando poi di conciliarlo con gli studi liceali e con l’università.
Sono arrivato alle porte dell’esame di compimento inferiore (V anno dei sette del corso di diploma – vecchio ordinamento) dopo aver conseguito la licenza di teoria e solfeggio; nel frattempo svariate esperienze con gruppi (liscio e pop italiano in feste di piazza / veglioni per tirare su qualche soldino) e amici (svisate totalmente destrutturate sui generi più disparati, per il puro gusto di suonare insieme).
Ho abbandonato lo studio e via via anche la pratica dello strumento quando ho iniziato a lavorare (circolo vizioso: meno suonavo e peggio suonavo, e peggio suonavo più mi avvilivo nel ricordo di cosa riuscivo a fare prima, e poi non più…).
Quasi trent’anni fa mia moglie mi regala come regalo di nozze un fantastico soprano Selmer, che rimane chiuso in custodia, con rarissimi e deludentissimi tentativi di tirar fuori qualcosa di ascoltabile.
Nel frattempo – da ascoltatore –continuo a nutrirmi di jazz, idolatrando soprattutto Coltrane e Shorter, oltre a non perdere occasione per sentire tanta musica dal vivo (concerti, club, jam,…).
Un anno fa circa, una fiammella si riaccende; dapprima in modo disordinato, poi con un tentativo di metodicità, anche se con un handicap di non poco conto: riesco a studiare solo nel fine settimana; quindi, concentro tutti i miei sforzi dal venerdì alla domenica.
La mia attuale routine:

  • 10/15 minuti di note lunghe / suoni filati su tutta l’estensione (oltre il re# acuto non sono ancora preciso, ci sto lavorando)
  • giro di scale maggiori / minori – leggte /staccate
  • qualche scala cromatica ascendente / discendente legata / staccata per sciogliere le dita (come per le scale, rigorosamente col metronomo)
  • studi da Giampieri / Salviani / Londeix intervallati da esercizi sugli armonici (prendo il I ed il II, sul III ci devo lavorare)

Così se ne vanno un paio d’ore; a quel punto mi regalo un po’ di svago, suonando sulle basi di Youtube o leggendo dal RealBook.
“Rubo” spesso i consigli del blog e mi piaceva l’idea di poter partecipare alle discussioni sui tanti topic interessanti.