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Discussione: Tecniche dall'esperienza:suonare con ogni ancia

  1. #31
    Visitatore
    non esiste uno stretto rapporto tra qualitÃ* sonora e durezza delle ance.Steve Lacy suonava con le 1 e mezzo mentre James Rotter con le vandoren 5.

    le Harry Hartsmann's Fiberreed sono ance che costano care ma sono eccezionali.il materiale sintetico con cui sono costruite è morbido quasi legnoso al contatto col labbro e il suono prodotto è morbido e allo stesso tempo potente continuo e lineare su tutto il registro.ho avuto modo di provarne qualcuna e il mio giudizio è pienamente positivo.

    idem per le plasticover,praticamente uguali a quelle di legno ma il rivestimento consente una durata maggiore e una protezione dall'umiditÃ* e dallo sporco.

    ho provato anche le bari (sia sul sax che sul clarinetto).se usate impropriamente strillano più delle ance di legno con un suono che sulle prime è più squillante.usate con dovizia non hanno praticamente alcuna differenza con quelle di legno(se non forse una leggera difficoltÃ* in più nel controllo) per il resto sono più igieniche e durature resistono anche molto bene ai colpi involontari che spesso spezzano le ance normali in legno(fanno eccezione quelle dalle 4 in su :grin:).

  2. #32
    Mamma mia..... lette tutte le opinioni mi sono fatta la mia...
    Il suono dipende da come e cosa sputi dentro lo strumento. Tutto il resto fa variare di così poco che solo chi veramente ha voglia di ascoltare lo sente... Io suono da poco il sax ma ho avuto esperienza con altri strumenti e sono convinto che se a gente come Coltrane o Shorter gli cambiate i settaggi, magari il suono cambierÃ* un pò ma saranno sempre le note che fanno e l'enfasi che trasmettono a renderli grandi... ora vado a fare le mie scale
    Ciao a tutti
    SOPRANO SEMICURVO R&C R1 Jazz
    Bari 6*, Vandoren 3
    Tenore R&C R1
    Jody Jazz 6*, Rico 3
    Akai EWI 4000s +modulo Yamaha Motif XS Rack
    + Yamaha VL70m con Turbo Patchman

  3. #33
    Visitatore
    Secondo me l'imboccatura e l'ancia servono per avere una tranquillitÃ* maggiore quando si suona...
    Nel senso che col giusto set up ho il suono che mi piace e non devo impegnarmi a controllare troppe cose, mi sento più a mio agio...
    Ma sicuramente so suonare anche con un set up completamente diverso!

  4. #34
    Mi risulta estremamente difficile comprendere una "necessitÃ*" come quella che Saxello ha sollecitato con questo topic...è probabile che possa avere maggior senso quando si suoni un solo sax...ma non ne sono convinto!

    Essendo un polistrumentista (alto, soprano, flauto, bansuri e una moltitudine di strumenti etnici a imboccatura libera e a doppia ancia) e dovendo spesso durante un concerto e a volte durante lo stesso brano cambiare strumento...l'unico criterio a cui mi sono ispirato è la morbidezza e facilitÃ* emissiva...usare un setup durissimo col sax contralto e poi passare al flauto è cosa improbabile ed ardua...il labbro perde di elasticitÃ* e l'emissione risulterebbe pessima e di scarsa qualitÃ* timbrica e sonoriale...

    E poi...cambiare...cambiare...ha un senso se necessitÃ* esecutive o di stile in qualche modo lo impongono...ma se hai trovato il tuo equilibrio, la tua "voce"... puoi concentrarti al 100% sulla musica e non certo sull'emissione ed altri "topoi sassofonistici"...

    E' vero...c'è anche chi ha un grande livello di adattabilitÃ*...ma se io "perdo" quella che conosco come mia "voce", sinceramente non riesco piu' a suonare...è come parlare con una "voce" che non mi appartiene...
    invece, c'è chi in qualche modo ci riesce...è sempre e solo un fatto molto soggettivo...e per quanto mi riguarda al primo posto viene sempre la musica e non il contrario...
    La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
    Edgar Varèse

  5. #35
    Visitatore
    Ciao juggler.....complimenti per la tua vasta conoscenza strumentistica "etnika"...
    suonare con ance diverse è un pò come suonare con strumenti diversi.dici ne può bastare uno certo.....ma saperlo fare aumenta le possibilitÃ* tecnico artistiche che sono nel bagaglio di ogni strumentista.

    te ne potrei fare 1000 di esempi e altrettanti ne potresti trovare tu.....ne faccio uno molto semplice.ad un musicista classico non serve suonare con un'ancia da 4 poichè tranne in alcune eccezioni i volumi raggiunti dal sax che pur essendo un legno è fatto di ottone bastano e avanzano in orchestra.se lo stesso strumentista si ritrovasse in big band a competere con una sezione di trombe......ecco che la necessitÃ* di un volume sonoro maggiore si affaccia.

    il fatto poi di suonare con setup hardcore non dovrebbe far pensare che sia causa di perdita di elasticitÃ* o di facilitÃ* di emissione.....anzi quello che ho scritto mirava all'acquisizione di morbidezza e facilitÃ* di emissione,di forza nelle labbra e resistenza, proprio con tutti i tipi di ancia per evitare i problemi citati.in pratica padronanza di ogni ancia.

    poi non è certo un obbligo.....ho voluto soltanto dare una più vasta possibilitÃ* tecnica che si risolve in una più ampia possibilitÃ* di espressione allo strumentista sperimentatore.

    senza tralasciare l'ego del sassofonista che si gonfia a dismisura quando si trova a padroneggiare un sax che è una fucina da guerra :grin: ;)

  6. #36
    caro Saxello...va bene tutto...ma ognuno trova il suo equilibrio: il fine deve essere sempre quello di fare della buona musica...beato te...che hai tanto tempo per verificare bocchini a destra e ance a sinistra... io mi dibatto tra studi di registrazione, concerti e scrittura (composizione e di musicologia soprattuto etnomusicologia)

    Metti a frutto questa tua passione ed esperienza...mettila al servizio di chi non si sa orientare...o di chi inizia...ma non "estremizzare" il tuo "sistema"
    ovvero se per te è stato un bene...non è detto che lo sia per tutti...ma se riesci a risolvere i "problemi" di chi alle prime armi...comprendendo dopo averlo sentito suonare un po'... quale setup può facilitargli la vita...un senso tutta 'sta ricerca...di sicuro ce l'ha...
    La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
    Edgar Varèse

  7. #37
    Visitatore
    ke intendi per estremizzare?
    sei un professionista a quanto mi sembra di capire......di certo se hai giÃ* trovato il tuo suono come dici forse non ti serve sperimentare ancora.
    certo è che il fine ultimo è sempre la buona musica......anche se sai anche tu quanto è ampio il significato di "buona musica".
    se qualcuno trarrÃ* giovamento non posso che esserne più che felice e soddisfatto.anzi dove fosse necessaria ben vengano correzioni e ampliamenti.
    chiunque credo le sue sperimentazioni le faccia quando è il caso di provare ance nuove o bocchini e perkè no anche sax diversi quando ce ne sia possibilitÃ*.
    voglio trovare un senso a questo topic....anche se questo topic un senso non ce l'ha :grin: ;)

  8. #38
    Si è "estremi" quando ci si chiude solo su un' idea, un percorso, uno stile ecc...quando si diventa insomma fondamentalisti...non credo tu lo sia...c'è la possibilitÃ* del percorso contrario ovvero ottenere un range espressivo di altissima qualitÃ* con tutte le "possibili" sfumature e cambiamenti da te ampliamente descritti una volta che si è trovati il proprio giusto setup...sai credo che il sax proprio per questa sua natura "sfuggente"...renda alcuni strumentisti decisamente nevrotici in questa affanosa e forse mai placata ricerca di qualcosa che c'è o forse non c'è...riduco in sintesi...quando si hanno troppe possibilitÃ*, il difficile è fare una scelta... pensare che le possibilitÃ* siano infinite...sai, diventa un modo per scaricare "eventuali problemi" o se vuoi responsabilitÃ*... sempre su qualcosa altro che non siamo noi...ma questo non vale solo per il sax...è un po'...una lezione di vita...non credi?
    La musica è la materializzazione dell'intelligenza che è nel suono.
    Edgar Varèse

  9. #39
    Visitatore
    No anzi il mio proposito era aggiungere qualcosa più che ridurre.......quello che hai scritto è veramente interessante,ti riferisci credo alla ricerca infinita del bocchino o dell'ancia perfetta,cosa che di per sè non è necessariamente un male.
    può succedere che si incolpi il sax o il bocchino o l'ancia quando qualcosa non va..... :grin:
    cercare qualcosa che non c'è in effetti non credo sia utile se giÃ* sai che non c'è.....

  10. #40
    Visitatore
    La durezza dell'ancia è inversamente proporzionale all'apertura dell'imboccatura. Imboccatura aperta, ancia debole... imboccatura chiusa ancia dura. X lo meno x me è così... io preferisco suonare con ance un pò più dure su imboccatura chiusa (AL3). Ma ovviamente anche il labbro conta. E forse ancora di più conta la pressione interna dell'aria... è quella che permette di dare potenza al suono, ma anche di addolcirlo (ma non farlo morire!!!) nei vari piani o pianissimi... Cmq il vero sassofonista non sarÃ* mai contento e continuerÃ* a fare prove e porsi domande x ricercare un'utopica perfezione, il perfetto connubio tra ancia ed imboccatura! Voi che ne pensate? ;)

  11. #41
    Visitatore
    fammi indovinare....sei romana.
    il tuo primo post qui mi sento quasi lusingato...non potevi fare entrata migliore. :lol: benvenuta

    Citazione Originariamente Scritto da ReaSilvia
    Cmq il vero sassofonista non sarÃ* mai contento e continuerÃ* a fare prove e porsi domande x ricercare un'utopica perfezione, il perfetto connubio tra ancia ed imboccatura!
    mi piace questa frase......anke se va un pò in contrasto con la prima riguardo la relazione ancia imboccatura che non è una legge.

  12. #42
    Il vero sassofonista suona da dio e basta.....
    SOPRANO SEMICURVO R&C R1 Jazz
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    Tenore R&C R1
    Jody Jazz 6*, Rico 3
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  13. #43
    ooh ...ecco :grin: :yeah!)

  14. #44
    Invidio chi riesce a "perdere tanto tempo" (notare le virgolette)... a me il tempo non basta mai... non sono mica giovane come AndreamarkVI che rischia ogni volta una rappresaglia sul suo SELMER....
    SOPRANO SEMICURVO R&C R1 Jazz
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  15. #45
    Visitatore
    Grazie 1000 x l'accoglienza, cmq non sono proprio romana, diciamo che però mi avvicino... Volevo fare una piccola puntualizzazione... la mia non era una legge, era un "secondo me"... significa solo che mi trovo bene a suonare con quel criterio, se così si può chiamare... x il resto ho scritto solo ciò che penso, dopotutto da sassofonista so quanto riusciamo ad essere pignoli!!! Cerchiamo una perfezione che probabilmente non esiste...

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